Il premier e leader del partito, Janez Janša dice che l'SDS non esclude nessuno, ma stabilisce alcune condizioni per la partecipazione al futuro governo di coalizione: lavorare per il bene comune, non per i propri interessi, mettendo in primo piano gli interessi del popolo sloveno. Di conseguenza, non si può parlare di frontiere aperte e corridoi per i migranti. Tra le condizioni per partecipare ad una futura coalizione, il rigoroso rispetto dei valori della costituzione slovena. Inoltre, i partiti intenzionati a collaborare con l'SDS nella futura coalizione, dovranno assicurare sin dall'inizio il sostegno alla risoluzione del Parlamento europeo sulla condanna di tutti i regimi totalitari.
Janša si è concentrato anche sul prossimo anno elettorale, quando si terranno, lo ricordiamo, le parlamentari, le presidenziali e le amministrative. "Finora è stato fatto molto lavoro", ha sottolineato, "anche se il paese ha dovuto e deve ancora affrontare l'epidemia di coronavirus. Il governo è stato sottoposto ad una serie di critiche dell'opposizione, quella che negli anni scorsi", così Janša, "non ha fatto molto. A causa di una cattiva gestione del paese si è speso molto per ottenere pochi risultati". Tra i provvedimenti più importanti dell'esecutivo in carica, Janša ha evidenziato quelli per ridurre gli ostacoli burocratici, gli investimenti nella scuola e nello sport, la legge sull'assistenza a lungo termine, trasmessa al Parlamento per l'approvazione. Un riferimento anche alla campagna di vaccinazione. "Non siamo ancora al livello desiderato, come percentuale di immunizzazione, in quanto c’è chi non vuole vaccinarsi. È difficile ascoltare chi si prende gioco dei provvedimenti, pensando che tanto non succederà nulla di grave. Come conseguenza però", così ancora il premier e leader dell'SDS, "ci sono decessi e contagi con decorsi estremamente complicati di altre persone".

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Foto: Partito Democratico
Foto: MMC RTV SLO/Foto: Partito Democratico