Potrebbe trattarsi di una settimana di svolta sul piano politico, ma è in forse la votazione della sfiducia costruttiva inoltrata dalle forze del centro sinistra a danni del governo Janša la quale potrebbe slittare di qualche giorno dopo che il capo dei servizi segreti Janez Stušek è risultato positivo al Covid dopo essere entrato in stretto contatto con nove deputati che fanno parte della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi d’intelligence. Sarà domani il Collegio di presidenza a decidere, si valuterà l’opportunità di convocare la seduta dopo che i nove parlamentari che hanno partecipato alla riunione della Commissione avranno eseguito i test al coronavirus. E intanto Erjavec subentrato all’economista Jože P. Damjan alla guida della coalizione dell’arco costituzionale, formatasi in piena emergenza Covid, ha affermato che ha deciso di rientrare sulla scena politica per fermare il centrodestra. “La democrazia autoritaria sta sequestrando le istituzioni dello stato” è intervenuto s Slovenia 1, motivando la decisone del ritorno in politica. “Il nostro obiettivo” così Erjavec è “fermare la distruzione del paese”. Secondo il premier Janez Janša le probabilità di successo sono poche, tanto dipenderà dai franchi tiratori, gli occhi sono puntati soprattutto sui deputati dell’Smc, nonostante le rassicurazioni di Počivalšek. “Stiamo affrontando la peggiore crisi degli decenni è non è tempo di fare giochi politici” dice il leader dell’SMC, Zdravko Počivalšek. Il potenziale mandatario per la formazione di un governo alternativo a quello attuale, Karl Erjavec, non avrebbe ancora assicurati i 46 voti necessari per sfiduciare Janša, avrebbe però garantiti al momento 43 firme, ma il sostegno effettivo al progetto portato avanti dal Kul emergerà solamente dalla votazione a scrutinio segreto.

Dionizij Botter

 Foto: BoBo/Borut Živulović
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