Si svolgerà lunedì la seduta costitutiva del nuovo Consiglio di programma RTV, indetta dal direttore ad interim Grah Whatmough, dopo la decisione della Corte costituzionale di porre fine alla sospensione dell'attuazione di parte dell'emendamento alla legge su RTV Slovenia che ha tolto l'ultimo ostacolo legislativo per la nascita del nuovo organo che dovrebbe essere estraneo alle logiche politiche. La decisione presa dalla Corte costituzionale è stata pubblicata già la scorsa settimana sulla Gazzetta ufficiale. Come ricordiamo le nuove modifiche alla legge sull’RTV prevedono la costituzione del nuovo consiglio che non avrà in organico rappresentanti nominati dalla Camera di Stato. Non è in forse invece lo status dei consiglieri questi sono stati nominati regolarmente già da tempo. Diverse sono state invece le reazioni alla sentenza, l’Associazione dei giornalisti e il coordinamento dei sindacati dei giornalisti di RTV hanno accolto con soddisfazione la sentenza, dicendosi sicuri che ora l’ente radiotelevisivo tornerà verso la normalità. Di parere opposto invece l’associazione dei giornalisti e pubblicisti i quali si dicono perplessi sul fatto che l’operatività dell’RTV venga garantita da una legge sulla quale pende un “sospetto di legittimità costituzionale”. Helena Milinković, presidente del Coordinamento dei sindacati dei giornalisti dell'RTV, anche a capo del Comitato di sciopero, ha intanto affermato che la decisione della Corte costituzionale rappresenta un "inizio della depoliticizzazione del servizio pubblico e l'attuazione della volontà dei cittadini espressa nel referendum di novembre". Peter Gregorčič, l'attuale presidente del Consiglio di programma dell'RTV, tra i promotori dell'iniziativa per l'avvio del procedimento per il controllo di costituzionalità dell'emendamento di legge sulla Radiotelevisione nazionale, ha intanto già annunciato che è stato presentato ricorso alla Corte europea per i diritti umani. La decisone è stata commentata pure dal capo dello Stato, Nataša Pirc Musar, la quale ha accolto con favore la decisione, ma ha anche ribadito il suo invito al massimo organo di giudizio a prendere una decisione definitiva sulla legge il prima possibile. Il premier, Robert Golob ha invece ricordato durante l’anniversario del primo anno dall’entrata in carica del suo esecutivo che è stata mantenuta la prima promessa fatta agli elettori durante la campagna elettorale. “Il paese è tornato alla normalità” ha detto Golob “abbiamo liberato i media a partire dalla RTV in maniera legale e legalistica, abbiamo operato nel rispetto dei principi dello stato di diritto collaborando con la società civile di entrambi i poli, con quelli che hanno manifestato prima e con quelli che lo fanno ora” ha continuato il premier dicendo di aspettarsi un dialogo rispettoso da tutti. Ma la tensione resta comunque alta, giovedì Pavel Rupar, ex sindaco di Tržič e membro del Partito democratico e attuale leader dell’iniziativa civica la Voce dei Pensionati della Slovenia - Glas upokojencev Slovenije ha organizzato una marcia dinanzi alla sede dell'RTV durante la quale dei manifestanti hanno aggredito la giornalista Larisa Daugul offendendola pesantemente. Questa ha chiesto l’intervento della polizia per poter accedere nel palazzo dove si trova il suo ufficio.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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