Trent'anni fa il parlamento approvò la dichiarazione di indipendenza concretizzando così il voto plebiscitario del dicembre 1990 quando la stragrande maggioranza dei cittadini voto' per il distacco dalla Federazione Jugoslava. Oggi ci è permesso di sognare, domani e' un nuovo giorno - disse il presidente della presidenza Milan Kučan il 26 giugno quando in Piazza della Repubblica, antistante il parlamento, venne innalzata per la prima volta la nuova bandiera slovena. E il governo federale reagì immediatamente mandando l'esercito a prendere possesso dei valichi di frontiera con Italia e Austria. Iniziò così il primo conflitto armato, anche se di soli dieci giorni, nel territorio dell'ex Jugoslavia. La Slovenia riuscì a difendersi dall'attacco, anche grazie alla mediazione della trojka europea e dopo una moratoria di tre mesi anche l'ultimo soldato jugoslavo lasciò il paese. Ai fatti di trent'anni fa e al cammino percorso in questi tre decenni saranno, naturalmente, dedicati i discorsi solenni, a cominciare da quello del presidente della repubblica Borut Pahor. Non mancherà l'attenzione per il prossimo avvio del semestre di presidenza slovena dell'Unione europea, il secondo da quando la Slovenia ne fa parte. Il premier Janez Janša che ricopriva l'incarico anche la prima volta, nel 2008, si rivolgerà anch'egli ai presenti, seguito dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Annunciate anche le allocuzioni dei presidenti dei governi dei paesi vicini , l'austriaco Sebastian Kurz, l'ungherese Viktor Orban e il croato Andrej Plenković, mentre l'italia dovrebbe essere rappresentata dal sottosgretario alla Franesina Benedetto della Vedova. Intanto anche il clima festivo risente del confronto politico che si trascina da quando a governare è Janša. Due dei leader dell’opposizione, l'ex premier Marjan Šarec e il coordinatore della Sinistra Luka Mesec, boicotteranno la manifestazione centrale. Mesec sarà in Piazza Prešeren dove si svolgerà l'ennesima protesta settimanale contro la politica del governo, quest'oggi anche come manifestazione alternativa nella ricorrenza del 25 giugno. Tra i due ex presidenti della repubblica Danilo Turk ha già detto che non parteciperà alla celebrazione ufficiale perché' l'attuale potere sta perdendo la propria legittimità. Milan Kučan invece non ha ancora deciso, se andarci o no. Ieri, intervenendo alla presentazione di un libro a lui dedicato, ha avuto anch'egli parole dure per la coalizione guidata da Janša, ma anche per il capo dello stato al quale ha rinfacciato un sostegno aprioristico al premier.

Boris Mitar

Foto: BoBo
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