Gli ultimi dati sul Covid in Slovenia son ben più gravi di quanto previsto dal premier Janša che aveva parlato di oltre 1100 contagiati nella giornata di ieri. La cifra ufficiale è 1503 su 5891 test, praticamente il doppio rispetto alla giornata precedente. E' risultato positivo il 25,51% delle persone sottopostesi al tampone. Il numero dei contagiati attivi passa a 8860. Ricoverate 333 persone - fra questi anche 5 bambini. 55 i pazienti in terapia intensiva. Sempre ieri registrati 8 decessi per cause collegate al coronavirus.
Sono entrate in vigore le nuove misure anticovid tra cui il divieto di spostamento tra le regioni e la limitazione degli orari di apertura. Finita alle 6 la prima notte di coprifuoco dall'indipendenza della Slovenia. A Maribor un centinaio di persone ha protestato per il provvedimento dicendo di considerarlo anti-costituzionale. La polizia li ha identificati e riceveranno le sanzioni per posta. Ciò nonostante annunciano che torneranno a esprimere il loro dissenso al coprifuoco anche stasera.
Dopo qualche dubbio e diverse interpretazioni il Ministero dell'Interno ha comunicato che per il passaggio della frontiera statale valgono le stesse regole che ci sono per il passaggio tra le regioni. Si esce soltanto per comprovate necessità. Nessuna eccezione per la regione statistica-carsico costiera, unica ad essere ancora classificata "zona arancione". Passano allo status di "zona rossa" infatti anche il Litorale settentrionale e la regione statistica litoraneo-interna. A Nova Gorica e Caporetto come a Ilirska Bistrica e Postumia restano chiusi bar e ristoranti e vige l'obbligo di portare le mascherine anche all'aperto. Cambiano le regole a livello nazionale per quanto riguarda l'attività sportiva. Le partite negli sport di squadra si possono disputare solo ai massimi livelli nazionali e internazionali, però senza spettatori.
Avviato anche il piano del Ministero della Salute per fronteggiare l'aumentato numero di ricoveri ospedalieri e dei pazienti in terapia intensiva. Il piano prevede tra l'altro la disponibilità di posti letto aggiuntivi anche al di fuori delle strutture sanitarie, come alberghi e palazzetti dello sport. Introduce inoltre una serie di provvedimenti per garantire il regolare funzionamento del sistema sanitario in situazioni di emergenza, come il coinvolgimento di personale specializzato aggiuntivo, limitazioni alle ferie, maggiore mobilità del personale in funzione della correnti necessità. (a.c.)

Foto: BoBo
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