Foto: Ufficio del presidente della Repubblica di Slovenia
Foto: Ufficio del presidente della Repubblica di Slovenia

Il presidente sloveno, Borut Pahor, ritiene che l'unico modo in cui le divisioni nei Balcani Occidentali possano essere superate sia che la Regione intera faccia parte dell'Unione europea.
Prima del forum di Budva il capo dello Stato ha avuto un incontro con l'omologo montenegrino, Milo Đukanović. Insieme hanno quindi partecipato al principale dibattito della seconda giornata della conferenza, dedicata alla valutazione della situazione attuale nel Balcani Occidentali.
Pahor ha avvertito che la pace e la sicurezza nella Regione sono fragili ed ha poi ribadito la sua posizione secondo cui i Balcani Occidentali sono una questione geopolitica di prim'ordine per l'Unione europea. Il processo di allargamento, secondo il presidente sloveno, dovrebbe quindi svolgersi più velocemente e la Commissione europea dovrebbe essere più flessibile.
Pahor ha ricordato di essere anche favorevole a concedere alla Bosnia ed Erzegovina lo status di Paese candidato all'adesione all'Ue, anche se non soddisfa tutte le condizioni necessarie. A suo avviso, questo darebbe alla regione un segnale positivo. Il presidente ha poi espresso sostegno alla proposta Balcani aperti, nonostante questa venga fortemente criticata. Ritiene infatti importante che i leader di Serbia, Macedonia del Nord e Albania collaborino nell'ambito dell'iniziativa - una delle poche idee costruttive sulla collaborazione dei paesi dei Balcani Occidentali che ha almeno in parte ottenuto un sincero sostegno.
Borut Pahor ha poi rigettato le critiche del pubblico secondo cui non è un bene fare amicizia con il presidente serbo, Aleksandar Vučić. Tutti i leader si stanno impegnando per la pace e devono cercare di ridurre alcune tensioni anche tramite le loro dichiarazioni. Secondo il presidente sloveno è necessario tornare ad una retorica di pace e positività.


E. P.