Le procedure di restituzione del Narodni dom di Trieste alla minoranza slovena in Italia e la rappresentanza politica in Parlamento della comunità linguistica, sono stati al centro dell’incontro fra il presidente Borut Pahor e i rappresentanti della comunità slovena in Italia.
I presidenti delle organizzazioni maggiormente rappresentative, SKGZ e SSO, Ksenija Dobrila, e Walter Bandelj, accanto alla senatrice Tatjana Rojc, al Presidente del Comitato paritetico per la Minoranza Slovena Marko Jarc e all’Ambasciatore in Italia Tomaž Kunstelj, hanno avuto un colloquio con il Presidente sullo stato delle procedure per il passaggio del Narodni dom alla comunità slovena in Italia.
Su questo tema era anche stato firmato un memorandum lo scorso 13 luglio, in occasione della visita a Trieste dello stesso Pahor e del Presidente italiano Sergio Mattarella per l’omaggio ai monumenti di Basovizza. Allo scopo è stata creata una fondazione, ma per il passaggio dalla regione alla fondazione sarà necessario cambiare l'articolo 19 della legge di tutela della minoranza slovena in Italia. Salvo imprevisti, l’iter dovrebbe concludersi entro il 2021, ma poi bisognerà anche decidere chi e come si trasferirà nel palazzo, e dove andrà la Scuola superiore di lingue che attualmente ha sede nell’edificio. Pahor si è confermato molto attento al percorso di restituzione, che al momento sta rispettando i tempi previsti.
“Il Presidente Pahor si è dimostrato ancora una volta molto attento al processo di restituzione del Narodni Dom – racconta la presidente dell’SKGZ, Ksenija Dobrila - al centro del memorandum firmato dai due presidenti lo scorso 13 luglio. Si tratta di una procedura che sta rispettando i tempi ma che ha bisogno di ulteriori passaggi, anche legislativi, per essere completata”.
CI sono però ancora dei timori: a riguardo due settimane fa la stessa senatrice Rojc e la deputata del Pd Debora Serracchiani avevano sottolineato, in una lettera inviata alla ministra dell'Interno italiana Luciana Lamorgese come al momento l’impegno presi lo scorso luglio sulla restituzione fosse ancora “disatteso, per ragioni inspiegabili”, chiedendo al governo “di prendere finalmente l'iniziativa di portare alle Camere l'emendamento necessario” per cambiare la legge di tutela e consentire il passaggio.
I rappresentati della minoranza hanno comunque sottolineato come l’omaggio dei due Presidenti dello scorso luglio, risultato degli sforzi congiunti della comunità nazionale slovena in Italia, della politica estera slovena e dell’impegno personale di Pahor e Mattarella, abbia avuto un effetto positivo nei rapporti tra la maggioranza italiana e la Comunità nazionale slovena.
L’altro tema è stato quello della rappresentanza della comunità linguistica slovena nel Parlamento italiano, visto che la riduzione di un terzo del numero dei parlamentari, e l’incompatibilità fra le attuali norme costituzionali in Italia e istituti come il seggio garantito alle minoranze linguistiche, mettono a serio rischio la presenza di un esponente della minoranza slovena in Parlamento nella prossima legislatura.
“La riduzione dei parlamentari – commenta il presidente dell’SSO Walter Bandelj - rischia di privare la minoranza slovena di un proprio rappresentante: visti gli attuali vincoli costituzionali, l’unica strada è attraverso la nuova legge elettorale, per far sì che sia, se non garantita, perlomeno molta agevolata l’elezione di un rappresentante della minoranza, così come accade in valle d’Aosta".
Le organizzazioni della minoranza hanno chiesto l’appoggio di Lubiana per ottenere da Roma un sistema che garantisca la rappresentanza, pur conmsapevoli che al momento la nuova legge elettorale non è una priorità per il nuovo governo italiano. Il Presidente Pahor ha comunque assicurato pieno sostegno per garantire alla comunità slovena in Italia un'adeguata rappresentanza politica a Roma.
Non è mancato un accenno alla recente decisione del governo di prevedere la necessità di fare il test per attraversare il confine anche per i lavoratori transfrontalieri e gli studenti: anche se le nuove regole complicano gli spostamenti, le organizzazioni della minoranza hanno manifestato al Presidente apprezzamento per la decisione della Slovenia di mettere a disposizione di lavoratori e studenti i test rapidi gratuiti nei pressi dei posti di confine.

Alessandro Martegani