Da sinistra: Vladimir Prebilič, sindaco di Kočevje; Franci Kek, attivista per i diritti rom; Duško Smajek, consigliere comunale di Novo mesto in quota rom. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Da sinistra: Vladimir Prebilič, sindaco di Kočevje; Franci Kek, attivista per i diritti rom; Duško Smajek, consigliere comunale di Novo mesto in quota rom. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Dalle parole ai fatti o, meglio, dalle firme al dibattito parlamentare che potrebbe portare all'approvazione di una nuova legge di iniziativa popolare a favore dei minori delle comunità rom. Quantomeno questi sono gli auspici dei proponenti, un pezzo di società civile coordinata da 11 comuni della Slovenia sud-orientale e dell'Oltresava, il cui principale obiettivo è l'inserimento nel contesto sociale più ampio dei minori che vivono in situazioni e realtà disagiate. I promotori hanno deciso di puntare sulla formazione e sull'educazione scolastica. Come ha detto Franci Kek, volto noto del panorama culturale e politico del mondo rom di Novo mesto e non solo, la scuola è il principale dono che un genitore possa dare ai propri figli.
Un processo di sviluppo e integrazione che non prevede scorciatoie. Fra le proposte c'è, ad esempio, quella di ridurre di un terzo l'assegno familiare nei casi in cui i genitori non iscrivano il figlio a scuola dopo i 15 anni, oppure l'erogazione dell'assistenza sociale tramite servizi e non in denaro in caso di eventuali debiti con l'amministrazione pubblica. Il sindaco di Kočevje ed ex candidato alle elezioni presidenziali, Vladimir Prebilič, ha detto che con questa iniziativa intendono lavorare su ciò che si può costruire, non su quello che non si può fare, come si sentono spesso dire nei vari tavoli con l'amministrazione pubblica centrale. Anche perché gli strumenti disponibili sono già tutti in cantiere e non sono evidentemente sufficienti, ha aggiunto. Con un tasso di scolarizzazione che in alcuni insediamenti sfiora il 3%, secondo Prebilič la legge dovrebbe ricevere un sostegno trasversale, poiché non si poggia su basi politiche né ideologiche. Il deputato Socialdemocratico Predrag Baković, assente nonostante la sua presenza fosse annunciata, ha dichiarato in una nota scritta di essere un ardente sostenitore dell'iniziativa.