Foto: Rok Torkar
Foto: Rok Torkar

La Sinistra accusa il governo di creare sistematicamente lo stato di emergenza nel Paese sin dal primo giorno del suo mandato. Adotta infatti decreti per lo più nelle sessioni di corrispondenza serali, quando vi sono poche possibilità di discussione, e crea una situazione di totale contrasto con i principi e le linee guida del sistema giudiziario, ha detto la deputata Nataša Sukič.
Secondo Branko Grims, del Partito democratico, qualsiasi incitamento alla violenza è inammissibile, e la Coalizione dell'arco costituzionale è l'unica vera coalizione dell'odio in Slovenia.
Il deputato Blaž Pavlin, dalle file di Nuova Slovenia, ritiene che l'epidemia abbia diviso ulteriormente il Paese e i responsabili sono anche i politici, sia quelli della coalizione che quelli dell'opposizione. L'NSi è consapevole che il governo avrebbe potuto comunicare meglio e che alcuni provvedimenti anti-Covid erano affrettati.
Jani Ivanuša, dell'SNS, dichiara che proprio i promotori della sessione straordinaria cercano continuamente di sconvolgere l'equilibrio nel Paese creando artificialmente uno stato di emergenza.
La deputata Mojca Žnidarič, del Partito del centro moderno, ha criticato i membri dell'amministrazione precedente, che si sono dimessi proprio quando il Paese era minacciato da una delle peggiori epidemie degli ultimi tempi.
Il Partito di Alenka Bratušek ritiene che la Slovenia abbia assoluto bisogno di elezioni anticipate. Andrej Rajh afferma che il governo se ne infischia della gerarchia degli atti giuridici e dei principi costituzionali, di conseguenza la fiducia nel lavoro dell'esecutivo cala.
Janja Sluga, a capo del gruppo parlamentare dei deputati indipendenti, accusa il governo di politicizzazione della polizia. Anche secondo Jerca Korče, della Lista di Marjan Šarec, è molto importante che i cittadini abbiano fiducia nella polizia.
La deputata Meira Hot, dalle file del Partito socialdemocratico, dichiara intanto che in due anni il governo è riuscito ad abbattere le fondamenta di uno stato democratico e dello stato di diritto, portando la Slovenia nel gruppo di paesi quali Polonia e Ungheria. Secondo le sue parole l'esecutivo, con il pretesto di combattere l'epidemia, ha "fatto una serie di danni".


E. P.