Branimir Štrukelj, Sviz. Foto: BoBo
Branimir Štrukelj, Sviz. Foto: BoBo

Secondo Branimir Štrukelj, il segretario generale del sindacato della scuola (SVIZ), l'annullamento dei negoziati previsti per martedì per trovare un accordo su salari e condizioni di lavoro, è significativo dell'atteggiamento che il Governo ha nei confronti di questo settore strategico; che sarebbe chiaramente sottovalutato.

Questo, nonostante che il Governo sin dal suo insediamento si fosse impegnato a risolvere tutta una serie di problematiche che riguardano il mondo dell’istruzione, che vive ormai da anni una profonda crisi, che sebbene sia meno lampante di quella che sta attualmente coinvolgendo la sanità nazionale, non sarebbe meno dannosa per l’intera società slovena.

“Una crisi”, che è solo alle prime battute, ma che se non verrà affrontata in tempo rischia di emulare quella in corso nella sanità nazionale, prossima orai al collasso, ha detto Štrukelj; aggiungendo che il sindacato continuerà a portare avanti la sua lotta, chiedendo in primis un aumento dei salari minimi che attualmente risultano essere i più bassi nel settore pubblico.

Perciò lo SVIZ ha convocato una riunione del comitato direttivo già questo pomeriggio per riunire il comitato di sciopero centrale. Probabilmente si deciderà per la prosecuzione delle agitazioni, perché, a suo avviso, questa è l'unica cosa che resta da fare “se non si vuole causare gravi danni a questo Paese, lasciando le cose come stanno”.

Per quanto riguarda un nuovo incontro previsto per venerdì, Štrukelj ha dicharato di non conoscerne la finalità, ma di supporre che l'argomento principale sarà l’individuazione di soluzioni per la revisione del sistema salariale.

Barbara Costamagna