Foto: BoBo
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Per l’Associazione dei giornalisti il risultato raggiunto non si conta solo con gli euro, ma anche con la grande partecipazione di testate e colleghi e con la straordinaria mobilitazione popolare che ha portato ad una generale sensibilizzazione per l’importanza dell’indipendenza del giornalismo. Ciò sarebbe dimostrato dal fatto che gran parte dei soldi sono arrivati con piccole donazioni, da uno a cinque euro, fatte tramite il numero verde. Il denaro servirà a pagare gli stipendi dei dipendenti se il blocco dei finanziamenti dovesse perdurare anche nei prossimi mesi. Per il momento l’Agenzia ce l’ha fatta da sola potenziando la parte commerciale delle sue attività. In ogni modo si naviga a vista.

Quello che è certo è che la STA arriverà sicuramente a festeggiare il trentesimo anniversario della sua fondazione, mentre dal suo interno assicurano che continueranno a svolgere al meglio il servizio pubblico. Non si mancano di denunciare però le pressioni, le bugie e le disinformazioni che avrebbero accompagnato anche la campana di raccolta fondi, mentre si è voluto anche sottolineare che ogni minimo errore ed ogni singola parola di ogni singola notizia verrebbe presa a pretesto dimostrare che l’agenzia è schierata politicamente. Accuse che vengono rispedite al mittente, rivendicando la propria indipendenza da tutti. Intanto non mancano difficoltà a trovare interlocutori, che spesso si rifiutano di rilasciare dichiarazioni o precisano che non hanno l’autorizzazione a parlare con loro.

La partita, intanto, si sta giocando anche a colpi di carta bollata, con denunce e controdenunce. Alla STA sono convinti di avere la legge dalla loro parte e ora sperano che i giudici facciano presto e che ingiungano al governo di versare quanto sarebbe dovuto. Intanto l’Associazione dei giornalisti ha chiesto al Capo dello Stato, Borut Pahor, di assegnare alla STA la più alta onorificenza slovena per il servizio reso al paese.

Stefano Lusa