L’ufficio del Presidente ha rinnovato l’invito rivolto al governo per il finanziamento dell’agenzia stampa, Sta. In occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, Borut Pahor, aveva lanciato via Twitter un messaggio nel quale precisava che la libertà dei media rappresenta un pilastro della società democratica e nel quale invitava l’esecutivo a garantire i fondi necessari per il funzionamento dell’Sta.” Come ricordiamo martedì ha preso il via formalmente la raccolta di donazioni per aiutare l'agenzia. La campagna è stata illustrata dall'associazione e dal sindacato nazionale dei giornalisti. Il braccio di ferro che sta coinvolgendo l’Ufficio per la comunicazione governativo, Ukom e l’Agenzia stampa sta mettendo in serio pericolo il funzionamento di quest’ultima, con il rischio d’insolvenza che incombe. E intanto i dipendenti dell’agenzia hanno nuovamente chiesto l’intervento della commissione Europea. “In questo momento non possiamo contare sull’attuale governo” sottolinea il collettivo dell’Sta il quale commenta con grande soddisfazione il successo che sta avendo la raccolta fondi. “E’ veramente l’unica possibilità che ci resta per difendere la l’autonomia, la libertà di stampa e la democrazia?” è la domanda che si pongono nella lettera aperta pubblicata dai rappresentanti del consiglio dei lavoratori, del sindacato e redattori dell’Agenzia stampa, nella quale esprimo soddisfazione per la decisione presa dalla Commissione europea di cercare altri strumenti atti a garantire la libertà dei media. “Ma per l’STA potrebbe risultare troppo tardi”, si legge nella lettera indirizzata alla Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, alla vicepresidente, Vera Jourova e ai commissari Johansson e Lenarčič. Sempre nella lettera il collettivo dell’Sta ringraziando per gli sforzi e l’impegno dimostrato a livello Ue, precisa che fino a questo momento dei 2,5 milioni di euro stanziati dalla Commissione per il lavoro svolto dall’agenzia, quest'ultima non ha percepito nemmeno un euro.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.