Foto: BoBo
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Primož Roglič si è detto onorato e orgoglioso dell'onorificenza che il capo dello stato Borut Pahor gli ha conferito per gli eccellenti meriti sportivi. Con la sua storia sportiva e la sua personalità, si legge nella motivazione, è diventato eroe del ciclismo sloveno, seguendo quest'anno le sue prestazioni al Tour de France e alla Vuelta di Espana abbiamo capito quanto imprevedibile possa essere questo spot e allo stesso abbiamo provato per lui un grandissimo affetto, le riflessioni del presidente della Repubblica. Primož Roglič incarna la storia di chi è riuscito a realizzare i propri sogni, grazie alla tenacia, al duro lavoro, per lui lo sport è un compagno di vita, il gioco più bello che esista al mondo. A contraddistinguerlo anche una grande umiltà, riconosce la sconfitta ed è convinto che alla fine il bene vince sempre. Il riferimento alla brutte cadute che il campione sloveno ha patito quest'anno in Francia e più recentemente in Spagna, che lo costringono, dopo l'onorificenza ricevuta, a sottoporsi all'operazione alla spalla che lo terrà fermo per un paio di mesi. Roglič si dice comunque motivato per il futuro, non si sente appagato, ho ancora fame e sete, di tornare in bicicletta.

Il 32enne asso sloveno in 10 stagioni ai massimi livelli ha portato a casa 65 vittorie, tra cui i tre successi consecutivo alla Vuelta di Espana (2019, 2020, 2021) è stato il primo corridore sloveno ad insossare la maglia gialla al Tour, a vincere una corsa monumento (Liegi Bastogne Liegi nel 2020), il primo a conquistare un oro olimpico oltre ad altri titoli vinti, successi di tappa o corse di un giorno. Ci riproverà la prossima stagione, che gli auguriamo possa essere senza cadute. (ld)