Foto: Reuters
Foto: Reuters

Novak Đoković sarà posto in detenzione domani, dopo essere stato sentito dalla polizia di frontiera.
Lo ha stabilito il giudice dello Stato di Vittoria, Anthony Kelly, dopo la richiesta del governo australiano, che aveva revocato per la seconda volta il visto d'ingresso nel paese al numero uno al mondo del tennis.

Il provvedimento era stato adottato dopo che un giudice di Melbourne aveva annullato la decisione dell'esecutivo di invalidare il visto del tennista, a cui era stato negato l'ingresso in Australia perché non vaccinato contro il Covid.

La giustizia australiana aveva anche sospeso la conseguente espulsione contro cui i legali di Đoković avevano fatto ricorso: il rischio era che il tennista venisse anche bandito per tre anni dall'Australia. Il governo aveva accettato la decisione, chiedendo però il fermo da domani.

Đoković fino all'interrogatorio potrà restare a fianco dei suoi avvocati, che stanno preparanndo le richieste per un nuovo ricorso che sarà discusso domenica mattina.

Il numero uno del tennis - ha precisato il suo avvocato, Stephen Lloyd - sarà trattenuto in detenzione, ma potrà partecipare alle udienze giudiziarie che lo riguardano online, dagli uffici dei suoi avvocati, con i funzionari della Border Force schierati sullo stesso piano dell'edificio.

Il giudice Kelly ha anche ordinato ai funzionari di frontiera di non espellere il tennista fino all'esito della battaglia legale e agli avvocati di Đoković di presentare e notificare le richieste e dichiarazioni giurate.In caso di esito favorevole questa domenica.

Đoković dovrebbe scendere in campo lunedì contro il connazionale Kecmanović, ma se il tribunale si pronunciasse per l'espulsione il tabellone andrebbe ridefinto

(red)