Foto: Reuters
Foto: Reuters

Non fosse finita con la squalifica agli US Open, questo sarebbe stato ancora una volta l’anno di Novak Đoković. Il campione serbo ha chiuso per la sesta volta in carriera la stagione al numero 1 del ranking. Prima di lui c’era riuscito solo Pete Sampras. Ora ha nel mirino il record di settimane passate in testa alla classifica. Alla fine dell’anno gliene mancheranno 10 per superare quota 310 e per togliere a Roger Federer questo primato. Per farlo Đoković non dovrà faticare nemmeno più di tanto, visto che l’ATP ha deciso che sino al prossimo marzo non verranno cancellati i punti ottenuti lo scorso anno.

Si frega le mani anche Rafael Nadal. Il maiorchino si è aggiudicato per la tredicesima volta il Roland Garros, facendo salire a 20 il suo bottino di slam vinti, eguagliando così Roger Federer in questa esclusiva classifica. Mai nessuno aveva vinto quanto loro, al terzo posto proprio Đoković, a quota 17. Il serbo spera di raggiungerli e superarli per poter dire di essere il più forte tennista di tutti i tempi.

I tre dominano la scena dal 2008. Solo lo scozzese Andy Murray è riuscito in questo periodo ad innalzarsi per 41 settimane al numero uno della classifica mondiale. Gli altri invece si sono divisi le restanti 820. Un predominio assoluto che ha lasciato per strada solo le briciole. Il quarantenne svizzero Roger Federer, fisico permettendo, potrebbe ancora essere in corsa per qualche titolo importante, mentre Đoković e Nadal potrebbero nuovamente contendersi il primato in classifica. Secondo Ilvio Vidovich, di Ubitennis, le nuove leve potrebbero dover aspettare ancora un anno, prima di scalzarli.

Il più accreditato a dare l’assalto al numero 1 è l’austriaco Dominic Thiem, recente vincitore degli US Open, ma alle sue spalle ci sono anche altri pretendenti, dal greco Stefanos Tsitsipas sino ad arrivare al giovane talento di San Candido, Jannik Sinner, che quest’anno ha vinto il suo primo titolo in carriera. La domanda dal 2008 è comunque sempre la stessa: “Chi scalzerà dal trono i fab three?”.

Stefano Lusa