Giornata mondiale per lo sport leale Foto: Radio Capodistria/Antonio Saccone
Giornata mondiale per lo sport leale Foto: Radio Capodistria/Antonio Saccone

Coinvolti anche allenatori, gestori di palestre, media, atleti di livello ricreativo e l'opinione pubblica. A margine di una tavola rotonda sul doping nello sport ricreativo, il nostro inviato Antonio Saccone ha intervistato uno degli oratori: Boro Štrumbelj, Direttore per lo sport presso il Ministero Sloveno per l'educazione la scienza e lo sport.

Quanto è importante parlare di doping nello sport ricreativo?

Sempre di più, perché il doping è sempre più presente anche nello sport ricreativo. I motivi sono semplici: ciò che succede nella società, dove si vuole sempre di più, succede anche nello sport. Anche se non è ragionevole, purtroppo si fa uso di sostanze dopanti anche nello sport ricreativo.

Cosa si può fare per invertire la questa tendenza?

Per prima cosa, bisogna regolamentare il commercio di sostanze dopanti, bisogna fare più attenzione e controllare le sostanze: queste sono attività che spettano allo Stato. Poi bisogna istruire tutti sul fatto che il doping fa male. I casi di atleti morti in competizioni amatoriali sono sempre di più.

Quanto è importante lavorare con vari gruppi, come allenatori, gestori di palestre, media, club sportivi e altri interlocutori?

È molto importante sottolineare che stiamo giocando con la salute, che usare sostanze dopanti è pericoloso. Se si parla di sport ricreativo, davvero non ci sono ragioni per assumere queste sostanze.