Foto: ASO/Luis Angel Gomez / Photogomezspo
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Il terzo ed ultimo grande giro stagionale avrà al via una lista di partecipanti davvero ricca di stelle e una buona varietà di percorsi. Otto tappe pianeggianti, quattro collinari, sette di montagna e due cronometro individuali, con un occhio di riguardo alle salite spettacolari che da sempre caratterizzano la corsa spagnola. E' una Vuelta all'insegna anche della spiritualità, si parte da Burgos che celebra gli 800 anni di una delle più importanti cattedrali gotiche d'Europa, intitolata alla Vergine Maria e punto fondamentale nel Cammino di Santiago, più in particolare del Cammino Francese, e si conclude proprio a Santiago de Compostela in occasione dell'anno santo giacobeo. Quindi niente passarella finale a Madrid, ma una crono di poco più di 30 chilometri per decretare il vincitore della maglia roja. Dicevamo tante stelle al via, tra cui il favorito numero uno, lo sloveno Primož Roglič della Jumbo Visma che rinfrancato dal titolo olimpico nella crono va a caccia del suo terzo successo consecutivo. A dargli battaglia ci saranno tra gli altri due corridori della Ineos, il colombiano Egan Berbal che quest'anno ha trionfato al Giro d'Italia e l'ecuadoriano Richard Carapaz, terzo all'ultimo Tour de France vinto dallo sloveno Tadej Pogačar, assente in Spagna, e oro nella prova in linea alle Olimpiadi, dove Pogačar ha portato a casa un bronzo.

Occhi puntati anche sullo spagnolo Mikel Landa della Bahrain Victorious che sulle strade di casa cercherà il riscatto dopo una stagione difficile causa cadute e infortuni. Lo aiuteranno due gregari d'eccezione che quest'anno hanno fatto cose egregie, l'italiano Damiano Caruso e lo sloveno Jan Tratnik.

In tutto sono 14 gli italiani in gara, tra cui Matteo Trentin della UAE Emirates, Giulio Ciccone della Trek Segafredo e Fabio Aru del Team Qhubeka NextHash. Il 31enne sardo ha annunciato due giorni fa il suo ritiro dal professionismo dopo il Giro di Spagna. Dopo 16 anni in bici, è arrivato il momento di dare priorità alla famiglia, ha detto Aru che, ricoredremo, vinse la Vuelta nel 2015, la sua più importante vittoria in carriera.

Foto: ASO/Unipublic
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