Foto: Giro d'Italia (la prima tappa)
Foto: Giro d'Italia (la prima tappa)

Da Budapest all'Arena di Verona, passando per l'Etna, gli Appennini, le Dolomiti e uno sconfinamento in Slovenia nella valle dell'Isonzo, questa in breve l'edizione 105 del Giro d'Italia. Percoro spettacolare e impegnativo con 7 frazioni per velocisti, 6 di media montagna, 6 di alta montagna e 2 cronometro individuali, tra cui la prova contro il tempo in programma l'ultimo giorno che potrebbe confermare o ribaltare la classifica generale. Non ci sarà a difendere la maglia rosa conquistata lo scorso anno sulle strade del Giro, il colombiano Egan Bernal che sta recuperando da uno bruttissimo incidente, tra i favoriti alla corsa al titolo ci sono l'ecuadoriano Richard Carapaz che vinse nel 2019, ma anche il britannico Simon Yates, lo spagnolo Mikel Landa, il francese Romain Bardet, il portoghese Joao Almeida, l'olandese Tom Dumoulin, vincitore nel 2017. Oggi puntati anche sul fenomeno olandese Mathieu van der Poel e il veterano spagnolo Alejandro Valverde. Una quarantina i corridori italiani, in corsa c'è anche Vincenzo Nibali vincitore di due edizioni del Giro, e 2 sloveni Domen Novak e Jan Tratnik.

Tanti nomi nessun super favorito, alla Tadej Pogačar per intenderci, come ci conferma anche uno dei più grandi campioni italiani di ciclismo Moreno Argentin. "E' un Giro d'Italia dove mancano, diciamo, tanti fari che in passato la Corsa Rosa ha avuto la fortuna di avere, ma questo non vuol dire che non sarà un grande Giro d'Italia. Tante volte ci sono corse come il Giro che fanno grandi i corridori e quindi mi aspetto l'affermazione di qualche corridore che magari, non dico sconosciuto ma forse che fino ad adesso l'abbiamo visto sottotono, possa mettersi in mostra. Questa è un'occasione per le seconde fasce per mettersi in mostra. Ci sarà sicuramente un cambiamento repentino di maglia da un giorno all'altro perché non essendo una o due squadre faro che possono lavorare per il proprio capitano e magari questo lavoro blocca anche tante volte alla corsa, la bellezza della corsa, adesso scuse non ce n'è più. Credo che possiamo direi che il Giro d'Italia sarà una sorpresa un giorno dopo l'altro. E' una delle corse più dure perché tante volte il Giro d'Italia, ma possiamo dire spesso, da un punto di vista altimentrico è più duro del Tour de France, vengono fuori dei corridori completi che vanno forte in salita ma anche a cronometro."