Foto: RCS Sport
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Stagione avvincente che ha regalato agli appassionati delle due ruote grandi emozioni sin dalla partenza, a febbraio e marzo, con le vittorie di prestigio dei ciclisti sloveni al Giro degli Emirati, Strade Bianche e Tirreno Adriatico di Tadej Pogačar, alla Parigi Nizza di Primož Roglič e alla Milano Sanremo, la classica di primavera e prima Monumento dell'anno, vinta da Matej Mohorič.

Beppe Conti, giornalista, scrittore, esperto di storia del ciclismo e opinionista Rai Sport per il grande ciclismo, fa il bilancio della stagione su strada 2022.

"Possiamo ricordarla come una delle stagioni più spettacolari dei tempi recenti e teniamo conto di un'altra classica che i corridori stessi, i campioni di oggi, considerano una monumento aggiunta, ed è le Strade Bianche, che apre un po' i giochi, vinta ovviamente da Tadej Pogačar. A me piace tantissimo. Se si dovesse decidere Vingegaard o Pogačar, e io sono per Pogačar tutta la vita, perché io amo quei corridori che ci sono sempre e non mi piacciono quei campioni che vanno a 1000 all'ora una volta l'anno, tipo vedi Vingegaard al Tour dove è stato veramente bravo, l'ha perso Pogačar correndo all'inizio in maniera scellerata il Tour de France. Però a me piace il corridore che sa ripetersi, che c'è in primavera, che c'è in una grande gara a tappe e che c'è nel finale di stagione. Quello è il vero campione, completo, che sa vincere dappertutto. Trovo fascinosi questi corridori, che lasciano il segno. Così come l'impresa più grande del ciclismo, secondo me, è vincere Giro e Tour nello stesso anno non per niente è dal '98 che non accade, da Marco Pantani."

Se Pogačar non sarà al Giro d'Italia per concentarsi sul Tour, dopo la bruciante sconfitta dello scorso anno, come ricordava Beppe Conti, sarà al via della corsa rosa con la maglia iridata di Campione del mondo il belga Rempo Evenepoel. C'è grande attesa di rivederlo in una gara a tappe dopo la vittoria alla Vuelta dello scorso anno. Sarà presente al via del Giro, che quest'anno non sconfinerà in Slovenia come successo nelle ultime due edizioni, un altro campione sloveno, Primož Roglič, che cerca il riscatto dopo lo ffortunato - vedi candute - 2022.

Ma sono tanti i corridori professionisti attesi sulle strade nel corso di tutta la stagione, ma non ritroveremo più alcuni campioni che per diversi motivi hanno deciso di appendere la bici al chiodo, Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde, Tom Dumoulin e Sonny Colbrelli per citarne alcuni, e non ci sarà purtroppo più nemmeno a bordo strada Davide Rebellin, che si era ritirato ad ottobre a 51 anni dopo 30 anni di carriera e morto a fine novembre, travolto da un camion, mentre si allenava in bici. (ld)