Foto: Reuters
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Cosa rappresenta oggi Sinner per il tennis italiano e mondiale?
"Sinner è entrato nella storia del tennis italiano perché è la prima vittoria del tennis maschile in uno Slam, dopo quella di Panatta nel ‘76 a Parigi. Per il tennis italiano, se aggiungiamo la vittoria della Davis, di cui lui è stato il trascinatore a novembre, è sicuramente il leader del movimento, e non solo per il tennis, anche per lo sport italiano è un momento molto importante. A livello mondiale questa vittoria certifica, per quanto fosse già evidente, che è entrato a far parte dei giocatori che si possono battere per il numero 1 nel ranking. Non possiamo ancora chiamarlo fuoriclasse, ma insomma, la strada è quella, perché da campione in fieri qual’era, sta studiando davvero."

Prevediamo Sinner come prossimo numero uno?
"Questo è il prossimo auspicio. Dal punto di vista dei risultati se parliamo del tennis italiano, tralasciando Pietrangeli, che erano anni diversi, è già l’italiano più vincente perché con questa vittoria ha superato Panatta con il numero di tornei vinti, lo ha eguagliato come miglior ranking al numero 4 e adesso veramente mancano pochi punti. Siamo attorno ai 1000, 1500 punti di distanza da questo famoso trono dell’Atp. Nella stagione su terra, quindi aprile-maggio, Djokovic ha un vantaggio che deriva anche dal fatto che non ha giocato lo scorso anno e quindi manterrà i vantaggi rispetto a Sinner o Alcaraz, che invece hanno punti da difendere. Potremmo vedere Sinner nel gradino più basso, addirittura subito sotto Djokovic, se va tutto bene a fine primavera, perché forse ha meno punti da difendere rispetto a Alcaraz e Medvedev. Dopo invece, la terra rossa e la stagione sull'erba, potrebbero vederlo già combattere con Djokovic da subito per il primo posto nel ranking. Se non sarà il 2024 credo che il 2025 possa essere l'anno per vedere per la prima volta un italiano numero uno nella classifica Atp."