Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acquavita
Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acquavita

A Pisino conferenza i due organismi regionali - nel secondo giorno della rilevazione statistica avviata lunedì, con la prima fase dell’auto censimento on line - hanno lanciato un appello a tutti i connazionali, ma in primo luogo come ha rilevato Flavio Cossetto presidente del Consiglio CNI litoraneo - montano “agli indecisi, a quanti pur vicini alla nostra cultura- per varie ragioni- sono restii a dichiarare la propria appartenenza”. Come lui, pure il suo vice Sandro Vrancich ha affermato che “gli appartenenti alla Comunità italiana non devono dimenticare le proprie origini, la storia e identità e il valore della multiculturalità”. Un valore- ha aggiunto l’abbaziana Deborah Voncina - che va trasmesso ai giovani che sono il futuro della CNI.

Dichiararsi italiani, come già in passato hanno fatto, i nostri connazionali è un gesto di affetto verso la grande cultura italiana che ha forgiato, assieme a quella croata e slovena, l’ anima del popolo che abita l’ Istria; non ci può essere istrianità senza la nostra componente” ha affermato il presidente del Consiglio istriano per la minoranza italiana Gianclaudio Pellizzer che -assieme al suo vice Valmer Cusma ha ricordato come il censimento rappresenta un’importante sfida non solo per il nostro gruppo etnico bensì per tutta la Croazia che a livello europeo si sta profilando come paese democratico e promotore della multiculturalità. Entrambi non hanno mancato di ricordare la responsabilità nei confronti della Nazione madre, ovvero dell’Italia che- finanziariamente- ha investito molto nella comunità italiana di queste terre.

“Nonostante i trattati internazionali e gli accordi bilaterali che assieme agli statuti municipali o regionali ci danno garanzie, i numeri contano” ha ricordato Gianfranca Šuran aggiungendo: “Anche perciò dobbiamo confermare la nostra presenza perché asili, scuole e altre istituzioni della CNI continueranno ad esistere fino a quando riusciremo a garantire la massa critica per farli funzionare”. Da qui l’urgenza di mettere a disposizione dei connazionali - si è sentito dire a Pisino- tutte le forze minoritarie: dalle Comunità degli italiani, ai mezzi d’informazione alle nuove piattaforme multimediali mentre è importante - in questo caso- dimostrare comunità d’intenti con l’Unione Italiana.

Lionella Pausin Acquavita