La guerra che in Ucraina ha preso o spezzato tante vite non ha certo risparmiato la cultura e il patrimonio. Chiese, monumenti, opere d'arte distrutte o trafugate, teatri attaccati come quello di Mariupol, artisti e operatori culturali in fuga dalle bombe che hanno trovato rifugio all'estero. Ma ci sono anche espressioni artistiche e culturali che resistono alla dura realtà del conflitto e sostengono l'immaginazione condivisa di un futuro di pace: come il Balletto nazionale "Virsky" di Kiev, storica e celebrata formazione di danza popolare che oggi si è trasformata nel fronte culturale dell'Ucraina, un portavoce che in un grande tour europeo sta attirando l'attenzione di migliaia di persone con una finestra sull'anima del Paese, una parte vitale della cultura ucraina e un punto di forza delle tradizioni come è sempre stata la danza.

Attesa a metà della prossima settimana in Francia, per due grandi serate solidali all'Arena di Narbonne, la compagnia fa scalo stasera a Lubiana, ospite della stagione dello Cankarjev dom, il cui cartellone ha già accolto in primavera il Balletto classico dell'Ucraina con un tutto esaurito.

Fondato nel 1937 e da allora applaudito nel mondo intero, il "Virsky" è famoso per gli splendidi, variopinti costumi e per il virtuosismo dei suoi danzatori, che strabiliano il pubblico con acrobazie e ritmi mozzafiato. Immancabile in ogni esibizione è la notissima "Hopak", il ballo dei cosacchi: danza elettrizzante e spettacolare, originaria della regione di Zaporižžja, è divenuta l'emblema dell'Ucraina. Viene proposta come danza finale, con tutta la compagnia in scena, a rappresentare il momento clou della serata.