Otto titoli da novembre a giugno, dalla "Manon Lescaut" inaugurale, omaggio al centenario della morte di Giacomo Puccini che ricorre il prossimo anno, al ritorno del maestro Daniel Oren con il "Nabucco" nella produzione del Teatro nazionale di Zagabria, a un pezzo della storia culturale di Trieste con l'unico libretto scritto da Giorgio Strehler "La porta divisoria", fino al classico del balletto "Giselle" in arrivo da Lubiana. È la nuova stagione 2023/ 2024 del Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, una scelta di opere e allestimenti che guarda con sempre maggiore attenzione anche a un pubblico giovane.

A presentarla, a Palazzo Gravisi di Capodistria, sede della Comunità degli italiani "Santorio Santoro", il direttore artistico del Verdi Paolo Rodda, nel segno di una cultura che davvero non ha confini e di un'attenzione rinnovata per il pubblico del nostro territorio: "Per le questioni che riguardavano la pandemia, ma forse anche per una caduta di attenzione, oggi dobbiamo riprendere e vivificare i rapporti non soltanto con la comunità italiana ma con tutte le realtà dei nostri territori limitrofi. Un'azione importante è stata quella di collaborare con il Corpo di ballo di Lubiana, e altre collaborazioni saranno messe in campo con il Teatro di Maribor".

Organizzata dall'Associazione Festival estivo del Litorale presieduta da Neva Zajc, la presentazione della programmazione del Verdi, che comprende anche un cartellone di opere in un atto nella sala del Ridotto, ha riunito a Palazzo Gravisi amanti della musica e amici del Festival, i quali, grazie a uno speciale accordo, potranno accedere agli spettacoli del teatro triestino a condizioni di particolare favore. Nell'introdurre l'incontro, che ha anche visto la presenza del console generale d'Italia Giovanni Coviello, il presidente della "Santorio" Mario Steffè ha ricordato la collaborazione di lunga data tra la Comunità degli italiani e la kermesse estiva, e sottolineato l'importanza di ragionare nel senso di una fruizione culturale integrata nell'area frontaliera, a maggior ragione nel campo della musica, linguaggio universale, senza barriere di cultura e lingua.

Il prossimo appuntamento della stagione operistica a Trieste è "Il flauto magico" (Die Zauberflöte) di Mozart con la direzione di Beatrice Venezi, in calendario dal 7 dicembre.