Foto: MONG
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A breve la squadra di calcio della Triestina, dopo l'esilio forzato delle partite in casa disputate a Fontanafredda, a causa dei problemi del manto erboso dello stadio Rocco, dovrebbe tornare a giocare nella propria "casa".

In queste ore arriva però un'altra pessima notizia per lo sport del capoluogo giuliano: la Pallamano Trieste, storica compagine, la più titolata in Italia, non può utilizzare per almeno una settimana il Palasport di Chiarbola, perché il Comune, in questo lasso di tempo, devo allestire l'impianto di gioco anche per la squadra di basket Jadran, che milita nella in serie B.

Il neoassessore allo sport, Elisa Lodi, ha spiegato che ha dovuto prendere questa decisione in seguito agli impegni presi dal suo predecessore, per far giocare presso il Pala Chiarbola la società sportiva Jadran, neopromossa, per cui si è reso necessario acquistare nuovi canestri, tabelloni e segnapunti omologati per la serie B di basket. L'allestimento durerà cinque giorni al fine di permettere l'omologazione del campo per la pallacanestro e per la riunione della commissione pubblico spettacolo. “Il Comune di Trieste si sta impegnano affinché tutte le categorie possano giocare nelle strutture sportive”, sottolinea Lodi.

Il presidente della Pallamano Trieste, Michele Semacchi, replica: "Trattasi di un fatto gravissimo ai danni della società nel pieno del campionato nazionale di serie A Gold. Il consiglio Direttivo della Pallamano Trieste ha preso un appuntamento con l'assessore allo sport Elisa Lodi per il prossimo venerdì in Comune e si riserva ulteriori comunicazioni e decisioni sul futuro della società dopo l’incontro con l'assessore".

Il problema degli impianti sportivi a Trieste, oltre allo sport professionistico, coinvolge anche tutti coloro che praticano le attività amatoriali-dilettantistiche, visto il pessimo stato in cui si trovano la maggior parte delle palestre della città, a causa dell'incuria e della poca manutenzione svolta negli ultimi anni. Risulta sempre più difficile trovare un campo di gioco per molte realtà, tanto che negli ultimi messi più di qualche società è sparita, per la cronica impossibilità di trovare un posto adeguatamente attrezzato dove svolgere le proprie attività.

Davide Fifaco