Foto: EPA
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Con l'aggravarsi delle condizioni di salute dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul web spuntano frasi offensive e macabre al suo indirizzo.

Il nome del Presidente Emerito attualmente si trova al quinto posto dei trend su X, il social noto fino a poco tempo fa con il nome di Twitter, associato ad immagini di altri personaggi noti recentemente scomparsi, oppure a meme decisamente vergognosi. Non mancano ovviamente riferimenti alla storia politica di Napolitano, che è stato per decenni uno degli esponenti di spicco del Partito Comunista Italiano.

Oltre agli odiatori social ci sono però anche molti utenti che rivolgono frasi di affetto ed incoraggiamento verso l'ex Capo dello Stato, che raccoglie anche la solidarietà bipartisan del mondo politico italiano.

Tra i primi a chiedere provvedimenti immediati contro i leoni da tastiera, Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati che dichiara: "In queste ore così delicate e critiche per il presidente emerito Giorgio Napolitano, haters e miserabili sciacalli da tastiera stanno scrivendo frasi offensive e volgari, indegne ed irrispettose sia nei confronti dell'uomo, sia nei confronti delle istituzioni".

Alfredo Antoniozzi, parlamentare di Fratelli d'Italia ha augurato "con tutto il cuore al presidente Napolitano di superare questo momento critico", ed ha ricordato che "un conto è l'esercizio assolutamente libero e sacrosanto della critica un altro il dileggio, la mancanza di rispetto verso un uomo di 98 anni e la sua sofferenza".

Hanno manifestato sdegno anche alcuni senatori del Gruppo autonomie e dall'ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace.

Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, ha invece ringraziato la Polizia postale per l'impegno "nell'identificare gli autori di tali attacchi e nell'avviare azioni giudiziarie sempre più efficaci contro gli haters online".

Anche Papa Francesco al termine dell'udienza generale ha esortato i fedeli ad un pensiero per Napolitano. "Che lui abbia conforto, questo servitore della patria", le parole usate dal Pontefice.

Davide Fifaco