Foto: Reportage online
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Dopo la mozione di sfiducia a Salvini, la Camera respinge anche la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè. 337 i presenti, 334 i votanti; sono stati 213 i no e 121 i sì. Quasi scontato, alla vigilia, il risultato, sebbene il caso legato alla ministra del Turismo fosse diverso da quello de ministro dei Trasporti.

Come prevedibile la maggioranza è rimasta compatta ed ha votato contro la sfiducia ad entrambi i rappresentanti del Governo: si voleva blindare i due ministri senza dare altro spazio alle tesi delle opposizioni e così, alla fine, è stato.

Aula semideserta durante la discussione generale sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè; ai banchi del governo a tratti solo la ministra dell'Università Anna Maria Bernini. Per giorni il centrodestra ha valutato l'ipotesi di far slittare il voto, sfruttando l'alto numero di provvedimenti alla Camera. Poi l'accelerazione per le notizie che potrebbero arrivare dal Palazzo di giustizia di Milano. Nei prossimi giorni è attesa la chiusura dell'inchiesta su Visibilia per false comunicazioni sociali, e poi la Procura - a meno che Santanchè non chieda di farsi interrogare e dimostri il contrario - scaduti i venti giorni canonici, si avvia alla richiesta di rinvio a giudizio. Se dovrà affrontare un processo, "la ministra farà le sue riflessioni", ripetono nel centrodestra.

Ieri sera, sempre la Camera, con 211 no, 129 sì e 3 astenuti, aveva respinto anche la mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, finito nel mirino delle opposizioni per i rapporti di collaborazione con Russia Unita. "Grazie. Ennesima figuraccia della sinistra, andiamo avanti col nostro lavoro", è stato il commento via social del leghista al voto dell'aula.

Il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia, dopo il voto di ieri aveva ironicamente ringraziato l'opposizione per aver rafforzato il Governo e la maggioranza che lo sostiene.

Davide Fifaco