Foto: Reuters
Foto: Reuters

Se in Europa in questi mesi siamo ormai abituati a vedere le forze dell’ordine fronteggiare i manifestanti no-vax con le divise antisommossa e in caso di necessità con idranti e gas lacrimogeni, a Wellington, la capitale della Nuova Zelanda, le immagini dalla piazza contraria alle norme anti COVID che stanno facendo il giro del mondo sono di tutto un altro tono. Per cercare di disperdere la folla, che da circa una settimana occupava la piazza di fronte al Parlamento, le locali forze dell’ordine hanno messo in campo una soluzione definita da molti creativa.

Dopo aver cercato di convincere le persone scese in piazza ad andarsene con i classici appelli, idranti e arresti, senza successo; dallo scorso sabato si è deciso di tentare un’altra strategia: la ripetizione in loop della “Macarena” e di altre canzoni ad alto volume, nella speranza di fiaccare così la volontà della folla. 25 canzoni tratte da una playlist che circola in rete dei brani più detestati di sempre sono state suonate random, giorno e notte.

Oltre alla Macarena dei Los del Rio, ci sono le canzoni del cantante pop americano Barry Manilow, ma anche una versione stonata di “My Heart Will Go On” di Céline Dion, assieme a messaggi promozionali in favore della vaccinazione contro il coronavirus. Trasmessa anche “You’re Beautiful” di James Blunt, che dimostrando parecchia ironia ha offerto la sua canzone a questo scopo.

L’iniziativa, però, non ha sortito alcun effetto visto che la folla non si è arresa neanche davanti alla canzoncina per bambini “Baby Shark”, che nonostante la musica ripetitiva e decisamente noiosa ha scatenato solo balli a tema tra i manifestanti che hanno dimostrato dopo poco tempo di conoscere ormai a memoria tutto il repertorio propostogli dalla polizia, intonando in coro i brani diffusi a questo punto inutilmente dalla polizia.

Barbara Costamagna