Foto: Reuters
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"Al momento non ci sono i prerequisiti" per le trattative con l'Ucraina. "L'operazione militare speciale quindi continua", secondo quanto affermato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Tutti comprendono e conoscono la posizione dell'Ucraina sulla non accettazione di qualsiasi negoziato", ha aggiunto.
Peskov ha anche parlato delle possibili sanzioni Ue sulle forniture di gas liquefatto russo: "Una manifestazione di concorrenza illegale e sleale", ha detto, precisando che la Russia cercherà modi di superare questi ostacoli.
Il portavoce del Cremlino ha inoltre commentato l'articolo del Wall Street Journal, secondo cui il capo dello Stato russo, Vladimir Putin, molto probabilmente, non ha ordinato l'uccisione del defunto leader d'opposizione russa, Alexei Navalny. Una valutazione dei servizi segreti Usa che si basa su alcuni dati riservati ed un'analisi dei fatti di dominio pubblico, tra cui l'orario del decesso di Navalny ed il fatto che questo ha messo in ombra la rielezione di Putin a marzo. Tuttavia, Washington non ha assolto il presidente russo dalla responsabilità generale per la morte di Navalny. Peskov ha quindi definito l'articolo una serie di speculazioni inutili, il braccio destro di Navalny, Leonid Volkov, ha invece detto che le constatazioni americane sono ingenue e ridicole.
Al contempo l'amministrazione Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina del valore di circa sei miliardi di dollari, confermando le forniture attraverso una nota del Pentagono. Queste includono munizioni avanzate, sistemi di difesa anti-droni, radar e veicoli tattici. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accolto positivamente questi aiuti, dichiarando che le nuove armi occidentali possono modificare radicalmente la situazione sul fronte, rendendo l'esercito ucraino in grado non solo di stabilizzare la situazione ma anche di recuperare territori.