Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

I temi per gli sloveni nel mondo sono sempre gli stessi, dalle difficoltà di allineare i sistemi scolastici ai finanziamenti per le attività culturali così come quelle ricreative, quindi le relazioni ministeriali sono filate via senza particolari sussulti. E' stata la deputata di Movimento Libertà Lucija Tacer, 27enne lubianese tornata in patria dopo gli anni di formazione universitaria negli Stati Uniti, a mettere un po' di sale in una seduta di commissione abbastanza grigia. Secondo lei l'impegno della madrepatria, è questo il termino utilizzato, è anche quello di agevolare gli sloveni nel mondo che hanno intenzione di tornare a casa, creando un sistema che sia pronto ad accoglierli. La presidente della Commissione, la deputata d'opposizione Suzana Lep Šimenko, ha colto la palla al balzo e cavalcato l'idea della costituzione di un punto informativo unico, nell'ambito dell'esecutivo, per costruire un migliore canale di comunicazione con gli sloveni nel mondo. In merito già ci sono delle iniziative, ha fatto sapere la plenipotenziaria del ministero competente, Vesna Humar. Una seduta ricca di interventi anche per i video-collegamenti da Brasile, Argentina, Canada, così come Germania e Slovacchia. Fra gli interventi in Commissione anche quello di Marija Brecelj, della delegazione di Trieste della Confederazione delle organizzazioni slovene in Italia, che ha dichiarato: "nel mio intervento ho presentato due temi che ritengo importanti: uno è la rappresentanza garantita del gruppo nazionale sloveno in Italia nella regione Friuli Venezia Giulia e al parlamento italiano. Il secondo tema è la scuola, un organismo molto delicato". E sulla situazione scuola si è soffermato Martin Lissiach, dell'SKGZ, l'Unione Culturale Economica Slovena: "nel nostro specifico, in Italia, negli ultimi anni abbiamo riscontrato diverse difficoltà nell'equiparazione dei titoli di studi conseguiti dai numerosissimi studenti della comunità slovena che intraprendono poi gli studi universitaria in Slovenia, a Lubiana, a Nova Gorica o a Koper/Capodistria. Questo accade a causa di una interpretazione un po' errata della legislazione europea, che limita il riconoscimento dei titoli di studio, di laurea".
L'appuntamento in commissione per un nuovo punto della situazione è per il primo semestre del 2025.

Valerio Fabbri

A destra, la presidente della Commissione per gli Sloveni nel mondo, Suzana Lep Šimenko Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
A destra, la presidente della Commissione per gli Sloveni nel mondo, Suzana Lep Šimenko Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria