Foto: Oglasno sporočilo/Spar Slovenija
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Celjske mesnine, una delle principali aziende slovene di produzione di carne rossa, è stata acquisita per il 40% dalla società croata Mesna industrija Braća Pivac. L'accordo, che diventerà effettivo dopo l'approvazione delle autorità competenti, prevede l'acquisizione delle attività di Celjske mesnine, ad eccezione del marchio Radgonske gorice che rimarrà di proprietà di Izidor Krivec, attuale presidente del Consiglio di amministrazione. L'operazione è vista con favore da tutti gli attori coinvolti: si prevede che apporterà benefici all'azienda, ai suoi dipendenti, ai fornitori e ai consumatori. L'obiettivo è quello di rafforzare la posizione della società come leader nel mercato della carne in Slovenia. Anche l'acquisto di Panvita da parte di capitali croati è salutata con entusiasmo dalla dirigenza, che la giudica un elemento di progresso per i lavoratori, i produttori e gli acquirenti dei loro prodotti alimentari. Un futuro visto con incertezza da parte di molti. L'amministratore delegato di Panvita, Toni Balažič, ritiene che la responsabilità del passaggio di proprietà in mani straniere sia da attribuire a una politica di sovvenzioni statali errata: "è stato dimostrato che i sussidi all'agricoltura in Slovenia sono i meno produttivi d'Europa, poiché il criterio politico risulta più importante di quello professionale", ha dichiarato ancora Balažič.

Secondo Andrej Dovč, economista agrario presso la Facoltà di Biotecnologie di Lubiana, è improbabile che il cambio di proprietà porti a un cambiamento nel breve periodo. Ritiene che a lungo termine sia sempre una questione politica dei proprietari o nei casi più difficili di mercato. Sulla struttura proprietaria dell'industria alimentare slovena, lo Stato non ha alcuna influenza; l'obiettivo è quello di preservare tutte le aziende all'interno del settore in modo da assicurare un mercato stabile.