Secondo il Ministro della Difesa, Marjan Šarec è prematuro parlare dell'introduzione del servizio militare obbligatorio in Slovenia. Innanzitutto, è necessario completare la composizione regolare dell'esercito, ha dichiarato dopo l'incontro dei ministri della difesa della NATO a Bruxelles. La situazione nel campo dell'impiego di nuovi effettivi per completare l'organico della Forze armate sta migliorando, ma non si può ancora parlare di tendenza costante in questo senso, ha avvertito. Mentre alcuni paesi europei hanno deciso negli ultimi anni di reintrodurre il servizio militare obbligatorio o stanno pensando di farlo. come la Croazia, la Slovenia, così il ministro Šarec, non l'ha ancora fatto ed è ancora lontana dal prendere un'eventuale decisione in merito. Per tale motivo è del tutto fuori luogo parlare dell'argomento, cioè se si sta andando o meno in questa direzione. C’è però un dibattito in corso; la possibilità di integrare l'organico delle forze armate con una riserva militare obbligatoria o con un servizio di leva è prevista anche dai documenti sulle nuove strategie di difesa della Slovenia, recentemente resi pubblici. Prima di tutto comunque va garantito personale adeguato e sufficiente per un esercito di militari professionisti. Šarec ha ricordato che lo scorso anno, per la prima volta dal 2010, sono state registrate oltre 300 nuove assunzioni, che hanno superato il numero dei pensionamenti. Inoltre, sono a disposizione oltre 900 riservisti a contratto. In questo momento le forze armate slovene possono contare complessivamente su oltre 7.100 effettivi. In Slovenia, lo ricordiamo, il servizio militare obbligatorio è stato abolito nel 2003.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Marjan Šarec. Foto: BoBo
Foto: MMC RTV SLO/Marjan Šarec. Foto: BoBo