Foto: BoBo
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Tomaž Vesel è sicuro della sua candidatura a commissario europeo, per farlo cerca il consenso più ampio possibile, e per questo si è detto pronto a incontrare tutti i partiti, iniziando da quelli della coalizione, colti di sorpresa dalla sua candidatura. Ospite nel programma di Marcel Štefančič, a inizio settimana Vesel ha parlato a tutto campo della sua candidatura, della partitocrazia e della situazione che sta attraversando il mondo. Come si dice per le cose vaticane, però, chi entra Papa al Concilio ne esce cardinale, ma Vesel di questo non sembra preoccupato. Anzi, ha detto che lui non farà la fine di Aleksander Merlo, annunciato come capolista di Movimento Libertà alle europee e poi rimasto fuori dai giochi per una serie di veti incrociati. Già presidente della Corte dei Conti, vicino anche al presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, con cui ha collaborato durante il primo mandato di questi al vertice del calcio europeo, Vesel è stato indivudato come candidato dopo il rifiuto di Marta Kos, che poco più di un anno fa era stata scaricata da Movimento Libertà senza troppe difficoltà. Kos ha respinto al mittente le avances, liberando di fatto due caselle, quella di candidata eurodeputata e di candidata alla Commissione. Una di queste dovrebbe appunto riempirla Vesel, che da Štefančič ha cercato anche di costruire ponti con l’opposizione. In particolare con Janša, con cui non corre buon sangue dai tempi della pandemia per la fornitura di mascherine protettive e le relative critiche della Corte dei Conti, presieduta appunto da Vesel. Ed è per questo che sul candidato in pectore prende forma lo spettro di un altro caso Bratušek, la ex premier che nel 2014 venne affossata dal fuoco amico durante l’audizione da commissaria. Con la differenza che, dieci anni fa, le elezioni europee fecero registrare un’ondata progressista in tutta Europa, mentre ora i sondaggi adesso danno in vantaggio le forze conservatrici, se non di destra più estrema. Motivo per cui Janša potrebbe presentare a Vesel il conto politico.

Valerio Fabbri