Foto: BoBo
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All’orizzonte cominciano a spuntare i possibili volti nuovi da contrapporre al premier Janez Janša. E' sempre accaduto nelle ultime tornate elettorali che il centrosinistra pescasse un nuovo coniglio dal cilindro. Al momento il più accreditato sembra essere Robert Golob, l’ex manager goriziano della Gen-I. Lui, che già in passato aveva fatto capolino nella politica nazionale, da molti è dato come il potenziale nuovo capo del governo. Dovrà convincere prima di tutto gli attuali leader dell’opposizione, che per ora non paiono intenzionati a lasciare ad altri il ruolo di primadonna. Golob dice di non avere simili ambizioni, non sa nemmeno se si candiderà alle prossime elezioni; ma intanto se la prende con la partitocrazia e si dice intenzionato a dare vita ad un movimento con il fine di cambiare la cultura politica in Slovenia, dando più voce alla società civile.

Al momento i sondaggi dicono che tra i volti nuovi in parlamento ci potrebbe essere anche Azione verde di Jure Leban, grazie anche all’attivismo ambientalista sorto intorno al referendum sull’acqua. Nel paese, comunque, potrebbe esserci ressa al centro. Una ipotetica unione tra Popolari, Centro moderno, Verdi e Nuovi popolari si attesterebbe al 6,6%; mentre anche l’ex leader del Desus, Aleksandra Pivec, con la sua formazione “La nostra regione” entrerebbe in parlamento con il 5,5%. Per gli analisti si tratterebbe di formazioni disposte a dialogare anche con il centrodestra, che raccolgono il favore di quella fetta del paese legata alla media e piccola imprenditoria. Potrebbero essere loro a determinare le sorti della prossima coalizione di governo. Le nuove formazioni andrebbero a rubare voti a Democratici, Socialdemocratici, e Nuova Slovenia. Secondo i sondaggi rimarrebbero fuori dal parlamento sia il Partito dei Pensionati sia quello Nazionale.

Intanto i Democratici continuano ad essere in testa ai sondaggi e probabilmente rimarranno anche in futuro il partito di maggioranza relativa; ma sono anche i più malvisti, considerato che oltre il 50% degli interpellati dichiara che in nessun caso li voterebbe. Saldamente al secondo posto i Socialdemocratici, seguiti dalla Sinistra.

Stefano Lusa