Foto: BoBo
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Previsioni al ribasso per la crescita economica nel 2018 in Slovenia. L'Ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo ha corretto quelle di primavera, limando l'aumento reale del prodotto interno lordo ad un più 4,4 percento, rispetto al 5,1. Le previsioni per il 2019 scendono dal 3,8 al 3,7 percento, salgono invece quelle per il 2020, dal 3,2 al 3,4 percento. Un quadro economico che vede per la Slovenia, /nel 2017 con un PIL in aumento del 4,9 percento/, un biennio di stabilizzazione. Proseguiranno in ogni caso i trend economici relativamente positivi, sia per la crescita che per il mercato del lavoro. È importante parlare di stabilizzazione, non di calo della crescita, sottolinea il direttore dell'Umar, Boštjan Vasle. Le previsioni al ribasso tengono conto sia dell'economia slovena che di quella globale nel primo semestre 2018. A prescindere dalle valutazioni, nei prossimi anni la Slovenia registrerà comunque una crescita praticamente doppia rispetto alla media dell'Eurozona, il che significa che continuerà il processo di agganciamento ai paesi più avanzati. Tra i fattori determinanti, rileva Vasle, le esportazioni, che segnano un costante aumento, grazie alla forte richiesta dei mercati esteri e alla robustezza del settore export della Slovenia. Altro fattore importante, gli investimenti, presenti in praticamente tutti i segmenti dell'economia anche se, prendendo in considerazione l'intero PIL, sono al disotto del periodo pre-crisi; allora rappresentavano una fetta del 30 percento, scesa adesso al 20. Ciò, avverte Vasle, potrebbe rappresentare un rischio per la crescita, legata proprio agli investimenti e alla conseguente produttività. Quadro ancora positivo infine per il mercato del lavoro, con un costante aumento delle persone che ottengono un impiego.