Foto: EPA
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Continuano a tappe forzate le manovre delle forze politiche in Italia in vista dell’avvio pieno della campagna elettorale dopo la pausa estiva.
I tempi stretti dettati dalla crisi di governo hanno costretto a decisioni rapide per definire una strategia, e se nel centro destra, perlomeno per la campagna elettorale, le alleanze sembrano definite, con la ricomposizione del blocco formato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, pur con qualche distinguo su programmi e leadership, nel centro sinistra le cose sono molto più complesse.
Rotta e ormai irrecuperabile l’alleanza con i 5 Stelle, movimento che il partito di Enrico Letta accusa di essere il maggior responsabile della caduta del governo Draghi, il Pd ha deciso di creare un’alleanza per “fermare le destre” con il movimento Luigi Di Maio, ma anche con le forze di sinistra che fanno riferimento al ministro della salute Roberto Speranza.
Si cerca un’intesa anche con Azione di Carlo Calenda, che ha confermato proprio in queste ore l’adesione di due esponenti di primo piano di Forza Italia, fuoriuscite dopo il mancato appoggio del partito di Silvio Berlusconi al governo Draghi: Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. “La cosa più naturale per noi - ha detto lo stesso Calenda – sarebbe un’alleanza al centro, il modello Roma, anche perché la decisione del Pd di tenere dentro partiti che non hanno votato la fiducia a Draghi ed ex 5 Stelle non ci convince per nulla, però – ha aggiunto - la legge elettorale è quella che è, e la campagna dura un mese: entro lunedì decideremo”.
Da soli invece correranno sicuramente i 5 Stelle che, dopo l’intervento di Beppe Grillo, hanno archiviato definitivamente la proposta di derogare allo statuto per concedere un terzo mandato a esponenti grillini di primo piano, e Italia Viva di Matteo Renzi.
La campagna elettorale intanto è già in atto e sta assumendo il contorno di una sfida fra il blocco centro destra e gli tutti gli altri contendenti in campo. Continua a tenere banco anche il caso delle presunte ingerenze russe sulla crisi di governo, denunciate dai quotidiani la Repubblica e la Stampa.
Dopo le indiscrezioni sui contatti fra il consulente per i rapporti internazionali di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e un funzionario dell'ambasciata russa, i sospetti si spostano anche su Silvio Berlusconi, che avrebbe avuto contatti con all'ambasciatore russo in Italia Razov, circostanza immediatamente smentita dal Cavaliere e da Mosca, ma confermata dai quotidiani che hanno pubblicato il testo della conversazione.
Anche il Copasir, la commissione che esercita il controllo parlamentare sui servizi segreti, due settimane fa aveva lanciato l'allarme sulle possibili ingerenze esterne sulle elezioni in Italia.

Alessandro Martegani