Foto: La voce del popolo/Roni Brmalj
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“Per la prima volta nella storia della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, alla VI riunione della Commissione per le Comunità Nazionali della Camera di Stato della Repubblica di Slovenia, sono state invitate due Unioni Italiane”, scrive il presidente, Maurizio Tremul, nel comunicato dove spiega che “inizialmente è stata invitata unicamente la coordinatrice dell’UI di Capodistria, Astrid Del Ben, e solo successivamente l’invito è stato esteso all’Unione italiana Fiume con il nominativo del presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva”. Tremul lamenta la preclusione alla partecipazione al presidente UI ma soprattutto rileva che ai lavori dell’organismo parlamentare l’Unione italiana è rappresentata da due distinte organizzazioni: l’UI di Fiume e l’UI di Capodistria. Invitato a chiarire la situazione, il presidente UI così si è espresso al nostro microfono: “Quanto sta accadendo dimostra la volontà di stravolgere il senso della costituzione dello strumento giuridico dell’Unione italiana di Capodistria che aveva l’obiettivo di rendere unitaria la nostra associazione attraverso due strumenti da far operare congiuntamente nell’Assemblea UI e con gli stessi rappresentanti legali in Slovenia e Croazia. L’azione che si è cercato di portare avanti con la modifica dell’articolo 9 del Regolamento di procedura dell’Assemblea, sostenuta anche dalla Giunta esecutiva con due membri firmatari, e quindi con la decisione di 7 membri della consulta capodistriana di cambiare il coordinatore dell’UI di Capodistria ha fatto diventare quest’ultima un soggetto che viene utilizzato in maniera separata, autonoma e ha fatto sì che a Lubiana sono state invitate due Unioni Italiane: l’UI di Fiume e l’UI di Capodistria”.
Secondo Tremul si è arrivati alla disgregazione dell’unitarietà e allo sfasciamento dell’unità della stessa Unione mentre quest’ultima soluzione non si basa su nessun mandato, su nessuna decisione dell’Assemblea, ma anzi ricorda: “L’ultima Assemblea di Albona ha confermato che per l’UI valgono i documenti che sono ancora in essere e che non sono stati modificati per cui, al di là da quanto deciso dall’Unità amministrativa di Capodistria, i legali rappresentanti sono il presidente dell’UI e il presidente della Giunta esecutiva quale sostituto coordinatore”. Egli rammenta infine che sulla decisione dell’Unità amministrativa ci sono tre ricorsi, e conclude: “Mentre è ancora in corso questa analisi e prima che si arrivi ad una decisione finale, prendere per buona la soluzione di avere due Unioni italiane che operano separatamente e non invece in simbiosi, mi fa pensare che qualcosa sfugga alla razionalità della nostra comunità nazionale italiana nella quale manca una reale volontà di partecipazione al dialogo perché questa questione avrebbe dovuto richiedere un ragionamento, un brainstorming all’interno di tutta l’Unione italiana”.

Lionella Pausin Acquavita