Era l'alloggio del guardiano del faro, due stanzette divenute un inedito spazio d'arte. Con una piccola stagione espositiva ("Pittura sul faro") pensata dalla CAN e dalla sua coordinatrice culturale Fulvia Zudič per promuovere il faro in un modo diverso. Protagonista del nuovo appuntamento è Gianni Collori, musicista oltre che pittore con atelier nell'antica Carrara grande, la via che dalla piazza principale di Pirano porta al Duomo di San Giorgio, in questi giorni animata di turisti. Collori ha alle spalle una ricerca artistica che si sviluppa dagli anni Novanta. Partito come autodidatta, ha seguito corsi con quotati artisti e sperimentato stili e tecniche diverse fino a individuare nell'acquerello il proprio strumento di espressione più congeniale. I soggetti che predilige sono Pirano, le barche, il mare; e i motivi piranesi, che il pittore ama riprendere anche da immagini d'epoca, fanno da filo conduttore alla personale visitabile negli orari di apertura del faro fino al 29 agosto."Pirano ha un fascino che non finisce mai", spiega Collori, che è nato a Pola (nel 1950) e cresciuto a Isola. "Pirano ti prende, ti cattura, non ti lascia andare via. Io per suonare ne sono stato lontano per molti anni. Finché una volta non sono più ripartito".
Gianni Collori è legatissimo alla comunità italiana piranese, "una grande famiglia, dove - dice - ci si conosce tutti". Ma come si vive da italiani a Pirano? "Per quel che mi riguarda benissimo. Però, certo, dipende dalle persone. Se non hai cercato di aprirti, di comunicare con gli altri, allora non ti trovi bene. Ma parte tutto da dentro. Per stare bene con gli altri bisogna stare bene innanzitutto con sé stessi. Questo è il mio pensiero".

Ornella Rossetto

Foto Radio Capodistria
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