Foto: Radio Capodistria/Stefano Lusa
Foto: Radio Capodistria/Stefano Lusa

Non si va al Parlamento sloveno per essere un’agenzia di viaggi o per chiedere a Roma di fare di più per la nostra Comunità. Abbiamo l’Unione Italiana per queste cose, che le fa egregiamente da sempre!” dice Maurizio Tremul, candidato al seggio specifico, polemizzando con alcune affermazioni che ieri il suo contro candidato, Felice Žiža, ha espresso in un incontro pubblico a Sicciole .

Secondo lui “dopo lunga passività, l’attività legislativa del deputato italiano al Parlamento della Slovenia” va rilanciata per prima cosa facendo “approvare la legge organica di attuazione dei diritti della CNI e dei suoi appartenenti”, in modo da regolare “realmente ed efficacemente il principio della discriminazione positiva”. “Esistono già le linee guida redatte nel maggio 2014 dal Prof. Sergio Bartole”, spiega Tremul ricordando anche di aver collaborato alla stesura di questo documento.

Bisogna poi lavorare secondo lui per attuare “le disposizioni dello Statuto Speciale annesso al Memorandum di Londra del 1954 al fine di elevare le competenze linguistiche dei docenti delle Scuole italiane che prevede la conoscenza dell’italiano quale lingua madre”, ottenendo ciò anche attraverso il dialogo “con tutte le forze politiche e in piena trasparente sinergia con tutte le nostre Scuole e Istituzioni”. Per Tremul, inoltre, “è necessario costituire l’Ufficio specifico autonomo per la CNI presso l’Istituto per l’Educazione, che dovrà essere dotato di adeguate competenze e risorse”.

Infine, il candidato capodistriano afferma che farà in modo che “si costituisca la Provincia bilingue autonoma a Statuto speciale con la denominazione geografica e politico-amministrativa: Istria – Istra”.

Barbara Costamagna