Dei 468 emendamenti presentati in gran parte dall'opposizione, il governo ne ha accolto 11 e tra questi 5 erano espressione della maggioranza. Passato in parte quello della Dieta democratica istriana che chiedeva un milione di euro per il restauro della Basilica eufrasiana di Parenzo, ma i mezzi garantiti si fermano a 150 mila euro. Ed è questa per altro l'unica proposta accettata per quanto riguarda il settore della cultura. Tra le altre modifiche accolte rientrano alcuni aiuti agli studenti, al settore della suinicoltura, alle cure palliative e all'infrastruttura turistica delle aree continentali. Particolarmente contrariati i deputati del Most/Ponte che si sono visti respingere quasi tutti i 160 emendamenti proposti. Tra questi, come hanno detto, alcuni molto importanti e relativi allo sviluppo del settore agricolo quali la costruzione di impianti d'irrigazione, il sostegno all'apicoltura, ai danni causati dalla selvaggina e dalle calamità naturali. Il governo non ha avuto sensibilità neppure per le proposte dei socialdemocratici che, tra le varie cose, chiedevano un maggiore impegno finanziario per la lotta alla povertà e la prevenzione dell'aggressività tra i giovani e della violenza sulle donne. Respinta pure la proposta dei regionalisti istriani che auspicavano un maggiore impegno dello stato nel miglioramento dell'infrastruttura stradale locale e regionale.
Domani quindi il voto in Parlamento per una finanziaria che prevede entrate pari a 28,5 miliardi di euro, il 3% in più rispetto al 2023 mentre sono maggiori di 11 punti percentuali le uscite che si attestano a 32,6 miliardi, con una proiezioni di crescita del 2,8 e un'inflazione del 3,1%. Per il governo che prevede una riduzione del debito pubblico di 3 punti, ovvero dagli attuali 61% al 58%, il disavanzo dovrebbe rimanere sotto alla soglia referenziale del 3% e aggirarsi sul 2%. A detta del premier Plenković "si tratta di una Legge di Bilancio equilibrata che riconosce le necessità sociali ed economiche e contiene gli obiettivi e le priorità politiche che l'esecutivo vuole realizzare". Per l'opposizione di destra e di sinistra invece "si tratta di una finanziaria preelettorale che va a soddisfare il comparto pubblico che si vede aumentare di oltre l'11% i contributi e di altri settori vicini al partito al potere".

Lionella Pausin Acquavita

Il parlamento croato - Foto: Reuters
Il parlamento croato - Foto: Reuters