Foto: BoBo
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Avviata dunque anche ufficialmente l’undicesima legislatura dall’ indipendenza della Croazia in qua: tra i 151 deputati 37 donne, mai numero così alto, 90 riconferme e 61 nomi nuovi. Gordan Jandroković – con 144 voti favorevoli e sei contrari- è stato riconfermato Presidente dell’organismo. Sarà per l’esponente del HDZ, il terzo mandato alla guida del Parlamento. Eletti pure i tre vice in quota alla maggioranza mentre i due assegnati all’opposizione saranno nominati prossimamente. Per il momento a coadiuvare Jandroković si saranno il suo collega di partito Željko Reiner, Ivan Penava del Movimento Patriottico e Furio Radin che rappresenterà le minoranze etniche. Anche per l’esponente della Comunità nazionale italiana che è stato sostenuto con un consenso unanime sarà questo il terzo mandato alla vicepresidenza del Sabor. Da segnalare che al momento della solenne dichiarazione d’impegno Radin ha giurato sia in italiano che in croato con un “lo giuro/prisežem” che qualche mandato fa aveva suscitato qualche polemica e che successivamente è diventato il titolo della sua autobiografia politica presentata qualche mese fa. Egli comunque risulta essere il veterano dei parlamentari poiché presente al Sabor dal 1991. Presenti alla seduta costitutiva, oltre che al mandatario per la formazione del nuovo governo Andrej Plenković numerosi altri ospiti tra i quali gli ex capi dello stato. Assente, come del resto quattro anni fa, quello attuale: Zoran Milanović. Da dire infine che nel suo intervento il nuovo-vecchio presidente del Parlamento, Jandroković si è soffermato sul difficile momento che caratterizza la scena internazionale con i conflitti in Ucraina, Medio Oriente e l’attentato di ieri contro il premier slovacco. Non ha tralasciato naturalmente le questioni interne ed anche perciò ha invitato tutti ad abbandonare esibizionismi politici e populismo richiamando alla responsabilità, collaborazione ed al confronto costruttivo.

LPA