Le critiche maggiori arrivano logicamente dall’opposizione con in testa i socialdemocratici convinti che si sarebbe potuto e dovuto fare di più. “Manca una strategia di sviluppo generale” dicono abbracciando alcune tesi che si sono trovate nel mirino dell’opinione pubblica: prezzi troppo alti, servizi scadenti, mancanza di manodopera e tanto altro ancora. Osservazioni che il ministro Cappelli rispedisce al mittente, “è del 4 per cento l’aumento degli arrivi e dell’uno invece quello dei pernottamenti” afferma il ministro al turismo, dicastero importante in Croazia dove la quota delle entrate derivanti dall’ industria dell’ospitalità costituisce all’incirca il 20 per cento del PIL. “Con i 20 milioni di turisti all’anno abbiamo raggiunto la quota massima, il paese e le sue infrastrutture non sarebbero in grado di sopportare ulteriori aumenti” spiegano gli esperti del settore mentre il ministro Cappelli che in passato è stato - per diversi mandati- sindaco di Lussinpiccolo rileva le specificità del turismo croato che non può venir comparato con altre destinazioni del Mediterraneo. “Su 4 milioni di abitanti accogliamo 20 milioni di turisti; la Spagna con 45 ne accoglie 80 milioni” dice ancora Cappelli e annuncia la prossima pubblicazione del Bando per l’elaborazione della nuova Strategia di sviluppo turistico per il prossimo decennio. Tra le priorità nuovi investimenti a garanzia del rafforzamento qualitativo dell’offerta e la creazione di contenuti innovativi che prolunghino la stagione turistica.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Kaja Sajovic
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