Per fronteggiare gli incidenti che si innescano a bordo delle navi e scongiurare la perdita di vite umane oltre che nefaste conseguenze sul piano ambientale, dal primo gennaio 2018 e sino al 31 dicembre 2019, nell'Adriatico Settentrionale, un bacino particolarmente pericoloso perché chiuso, è attivo il progetto NAMIRG - Nord Adriatic Maritime Incident Respons Group, un meccanicismo di risposta alle emergenze che vede impegnati operatori del settore di Italia, Slovenia e Croazia.

Sviluppato nel Nord Europa, prevede la formazione altamente specializzata degli operatori, nonché l'utilizzo di equipaggiamenti dedicati. Vigili del Fuoco italiani, sloveni e croati, si addestrano congiuntamente, cimentandosi negli scenari più disparati, con il fine di costituire un meccanismo di risposta agli incendi marittimi, in grado poi di fronteggiare le emergenze causate da incendi in mare aperto, nell'area tra Pola e Trieste, come pure al contenimento di sostanze inquinanti, in prossimità delle coste marine, che arrecherebbero danni inestimabili alla fauna marina e agli abitanti delle aree costiere.

Acquisire dimestichezza e padronanza è fondamentare per fronteggiare gli incidenti, questa appunto la missione dell'ultima esercitazione transnazionale svoltasi, con successo, a Pola. All'esercitazione NAMIRG, svoltasi nella città dell'arena, è stato simulato il soccorso a un traghetto investito da un incendio a bordo. Vi hanno preso parte una cinquantina di persone, 27 delle quali Vigili del Fuoco di Italia, Slovenia e Croazia, suddivisi in tre squadre miste. Il soccorso del traghetto ha visto l'intervento di due rimorchiatori, una motobarca di appoggio e di un elicottero che ha caricato a bordo i feriti della simulazione.

L'esercitazione, iniziata sotto la pioggia e beneficiata poi da uno squarcio di sole, è durata circa un'ora e si è conclusa con il dispiegamento dall'elicottero di una bandiera con le insegne dei tre Paesi e dell'Unione europea.


Corrado Cimador


Foto: La Voce del Popolo
Foto: La Voce del Popolo