Rallenta la corsa del contagio in Croazia. Il numero dei nuovi casi positivi risulta ora praticamente dimezzato rispetto ai giorni scorsi, quando sembrava che il Paese fosse in presenza della seconda ondata della pandemia.

La Task force della Protezione civile nazionale ostenta sicurezza ed è convinta di riuscire a tenere la situazione sotto controllo, anche senza introdurre nuove limitazioni, eccezion fatta per le aree, come quella di Đakovo nella Slavonia orientale, dove vi sono stati casi più numerosi di contagio. Ma non mancano le voci critiche nel Paese: sono in diversi a ritenere che in omaggio al turismo siano state riaperte troppo in fretta le frontiere, per giunta in maniera quasi indiscriminata, e che l'alleggerimento delle misure di contenimento della pandemia sia stato eccessivamente rapido.

Ma il problema di fondo, anche secondo la Protezione civile, sta nella convinzione di vaste fasce della popolazione, soprattutto dei giovani, che il peggio sia ormai passato e che il virus non rappresenti più una minaccia. Lo dimostrano i locali notturni affollati, gli assembramenti nei quali nessuno bada al distanziamento sociale e men che meno pensa a indossare le mascherine. In questo ambito è possibile una stretta.

I richiami al senso di responsabilità dei cittadini sono all'ordine del giorno. La Protezione civile nega decisamente di aver optato per il modello svedese e ribadisce che si fa tutto il possibile per risalire ai contatti dei contagiati e per isolare sul nascere i focolai, la maggior parte dei quali risulta "importata" dall'estero, in particolare dai Paesi della regione.

La buona situazione nelle destinazioni turistiche sembra dare ragione alla Task force. Incoraggia il fatto che lungo la costa, dall'Alto Adriatico a vaste zone della Dalmazia, il contagio sia pressoché assente. Nemmeno la presenza di oltre 350mila turisti stranieri pare abbia aggravato la situazione. Certo, c'è stato il caso del torneo di tennis a Zara, con la presenza di noti tennisti contagiati, che ha suscitato clamore, ma nell'insieme ciò non sembra avere influito sulla situazione sanitaria in loco.

In ogni caso non mancano in questi giorni le polemiche sul modo con cui la Task force della Protezione civile, formata di fatto da maggiorenti dell'HDZ, ha gestito l'emergenza coronavirus, anche alla luce del ritorno di fiamma della pandemia. Da più parti si sostiene che sia stato un passo azzardato indire le elezioni politiche per il 5 luglio - ovvero nel bel mezzo di un periodo caratterizzato da forti incertezze - e che sarebbe stato forse meglio attendere l'autunno. Ma ormai il dado è tratto. Si voterà tenendo conto del distanziamento sociale, per quanto possibile.

La Commissione elettorale nazionale ha diffuso le indicazioni di carattere tecnico sullo svolgimento delle operazioni di voto nei seggi. D'obbligo le mascherine e raccomandati pure i guanti per i membri dei Comitati elettorali. Sarà d'obbligo anche il disinfettante per le mani all'ingresso.

Dario Saftich (La Voce del Popolo)

Foto: EPA
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