Foto: MMC RTV SLO
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Forti contestazioni a Pola all'indirizzo dell'amministrazione municipale per aver permesso in Arena il festival di musica elettronica di 7 giorni. Decibel eccessivi che provocano vibrazioni alla struttura, profanazione del maggiore monumento della romanita' in Croazia e notti in bianco degli abitanti dell'area, queste le critiche principali. Dopo due anni di pandemia sono ripresi i grandi eventi, concerti e spettacoli. Pero' il festival di musica elettronica Pola Music Week, in corso da giovedi scorso nell'anfiteatro romano, sta incontrando piu' critiche che consensi. Le bordate di decibel sparate dagli altparlanti provocano dannose vibrazioni alle mura, dicono gli esperti. E non sono pochi coloro che parlano di profanazione dell'Arena, indicata come luogo per concerti di musica classica e leggera o per la rappresentazione di opere, non certo per la musica elettronica. Hanno alzato forte la voce i residenti della zona dell'Arena, che passano notti tutt'altro che magiche, senza chiuder occhio. Ma non solo: si son visti scippare il parcheggio dai venditori ambulanti di panini e bibite. Anche la riva sottostante e' stata invasa in tal senso, tanto che i barcaioli si vedono ridurre notevolmente il giro d'affari in quanto scarsamente visibili ai potenziali clienti. Sul contestato festival ha diffuso un comunicato stampa la piattaforma Možemo! (Possiamo) dicendo che il centro citta' d'inverno e' desolatamente vuoto mentre d'estate, quando potrebbe animarsi, i visitatori vengono cacciati via dai decibel, dai macchinari, box sanitari e bancarelle di vario tipo collocati attorno all'Arena. Insomma un'immagine tutt'altro che edificante per Pola la quale pone al centro della sua offerta i monumenti storico culturali che attirano visitatori da tutto il mondo.

Valmer Cusma