Si tratta di una misura procedurale amministrativa che ci permette l’immediato ingaggio di tutte le risorse a disposizione come ad esempio la trasferta, di medici e personale sanitario, da un ospedale all’altro oppure da una zona meno colpita ad aree dove si registra una maggiore concentrazione del virus” ha spiegato Vili Beroš. “La situazione in questo momento è sotto controllo” ha fatto capire il ministro alla sanità croato confermando che finora sono dieci le persone contagiate dal nuovo coronavirus e che le condizioni di tutti sono buone. “Non pianifichiamo la chiusura delle scuole ma tutti gli scenari sono aperti e, dunque, anche questo” ha aggiunto Beroš spiegando che “ogni avvenimento pubblico è rischioso ma non intendiamo ancora procedere con un divieto generale”.
Per quanto riguarda il pericolo di mancata denuncia dei contagi e causato dal parziale rimborso delle spese viaggio per gli eventuali pazienti, Beroš si è dichiarato sicuro che “prevarrà il timore del diffondersi del virus e la volontà di salvaguardare sia la propria salute che quella dei famigliari e della nazione in genere”. Con l’invito di non lasciarsi prendere dal panico e dalla paura il ministro ha ricordato ancora una volta che nell’85 per cento dei casi gli effetti della malattia sono molto blandi e anche il quadro clinico dei dieci pazienti isolati in Croazia vede alcuni asintomatici, altri con presenza di difficoltà lievi e solo due presentano forme che comunque sono minori di una normale influenza.
Beroš ha inoltre sottolineato che in Croazia sono sottoposte al test solo le persone che presentano i sintomi della malattia mentre, spiegando le differenze tra quarantena e isolamento, ha detto che la prima si riferisce alle persone sane ma entrate in contatto con i contagiati, mentre questi ultimi sono isolati nelle strutture mediche. L’auto isolamento invece è prescritto a quanti non sono entrati in contatto diretto con pazienti positivi ma persiste comunque il pericolo di contagio. Tutte le categorie sono sotto osservazione e vigilanza degli epidemiologi e delle strutture sanitarie che finora - a detta del ministro - non hanno registrato trasgressioni. (lpa)

Foto: Radio Capodistria
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