Si tratta di Martin Eden di Pietro Marcello e di Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani, ambedue molto ben accolti dal pubblico cinematografico e pure premiati in diversi eventi festivalieri prima dell'epidamia da Covid. Il Martin Eden di Jack London, scrittore »arrabbiato« di inizio Novecento è in parte anche il Martin Eden di Pietro Marcello, un dramma esistenziale costruito sulla fame di vedere e capire del protagonista, un romanzo antiborghese che celebra il desiderio di riscatto e di giustizia sociale del protagonista, purtroppo con esito tragico come nel romanzo del resto, di cui questo film è la terza trasposizione cinematografica. L'ambientazione napoletana lo rende ancora più concreto e più astratto. È un uomo vero, verace, questo Martin Eden interpretato dal barvo Luca Marinelli, marinaio spiantato che frequenta i bassifondi e si gode la sua apparente libertà, diventando un ribelle, senza possibilità di riscatto e che naufraga nel mare delle proprie disillusioni. Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani racconta invece la storia vera di Giacomo Mazzariol, la stessa raccontata da quel romanzo nato nel 2016 incentrato sul rapporto tra lui e il fratello minore Giovanni affetto da sindrome di Down. Appena uscito il film è stato definito come "la risposta italiana a Wonder" con Julia Roberts e Owen Wilson, ma anche se il tema è lo stesso l'approccio autobiografico di Mazzariol lo rende più vero e spontaneo del film di Stephen Chbosky e poi anche perchè il libro omonimo è diventato il caso editoriale dell’anno con 150.000 copie vendute e con un lungo tour promozionale nelle scuole italiane. Il programma del festival Liffe può esere seguito sulla pagine web del Liffe, sulle pagine web e YouTube del Cankarjev dom. La chiusura virtuale del festival è fissata per le 19.30 di sabato 21 novembre. (miro dellore)

Foto: LIFFe
Foto: LIFFe