Non c'è festival o stagione teatrale che si rispetti che possa rinunciare a proporre qualche grande classico. Come "Il borghese gentiluomo" di Molière, che approda a Capodistria nell'allestimento del Piccolo Teatro Città di Sacile, apprezzata e longeva realtà di teatro amatoriale, "dal 1969 in scena per passione e divertimento". E un capolavoro di comicità senza tempo è questa celebre commedia di Molière, che ridicolizza le pretese di nobilità di un borghese arricchito. Come l'avaro, come il malato immaginario, come l'ipocrita Tartufo, anche questo borghese , il signor Jourdan, che sogna di diventare un gentiluomo, è nella cultura letteraria europea un archetipo, incarnando la figura e il modello esemplare del nuovo ricco, dell'arrampicatore sociale, che pretende di comprare con il denaro meriti e titoli che non ha.

Sono quest'anno esattamente quattrocento anni dalla nascita del grande commediografo francese, e mettere in scena Molière ha un sapore particolare, spiega il regista dello spettacolo Edoardo Fainello, che firma "una regia molto snella e lineare, ma allo stesso tempo rispettosa dei ritmi e dell'intensità del testo", una scelta, la sua, "volta a rendere "Il borghese gentiluomo" uno spettacolo in cui ognuno può trovare il modo di farsi beffe di chi ancora oggi rimane ancorato all'idea dell'apparenza e delle classi sociali".

La Comunità degli italiani "Santorio Santorio" ospita la rappresentazione in sinergia con il Festival del Litorale e l'associazione culturale Peter Martinc, che riunisce francofoni e francofili locali. L'appuntamento, nel giardino di Palazzo Gravisi, è per le ore 21, a ingresso libero.