Foto:
Foto:

Si intitola “Tra cielo e mare. La luce romantica nelle opere di Tiberio Romano de Maiti“ la mostra dedicata al pittore e poeta nato a Capodistria il 5 luglio 1891. Il casato de Maiti è originario di Sella, nel comune di Aidussina, nella valle del Vipacco. Un ramo della famiglia si trasferì nel corso dell'Ottocento dapprima a Trieste, poi in Istria e successivamente a Bologna, dove il nipote Lorenzo de Maiti sta curando la memoria del nonno e parte del lascito artistico. Una selezione delle opere, la prima in assoluto nella città natale, sarà esposta da questa sera e fino al 30 settembre a Palazzo Gravisi. Tiberio Romano de Maiti è un pittore ritrattista e paesagista caratterizzato da uno spirito istriano. I vari spostamenti che delinearono la sua vita -scrive nel testo di presentazione Lea Skerlič- non gli fecero mai dimenticare la sua terra d'origine, che ha sempre pervaso il suo opus, caratterizzato dalla ricchezza delle tecniche e dei materiali usati: disegni a matita, penna e carboncino, acquerelli, pastelli, tempere e quadri a olio La bellezza della terra istriana ha svolto per questo artista lo stesso influsso che la laguna ha avuto sui pittori veneziani. Le opere esposte provengono dal fondo personale del pittore, conservato e curato dai familiari. Nell'occasione sarà svolta anche una conferenza sulla vita e l'opera di Tiberio Romano de Maiti, a cura di Roberta Vincoletto e Nives Zudič Antonič. Alberto Cernaz proporrà inoltre la lettura di alcune poesie dell’autore composte in dialetto capodistriano.