Festival della poesia del mare, prima edizione. Nonostante le difficoltà dettate dal Covid e gli ospiti attesi dalla Croazia impossibilitati a partecipare, il festival progettato e diretto dal poeta e critico d'arte triestino Enzo Santese e organizzato dalla Can di Pirano non rinuncia all'appuntamento, per celebrare la parola poetica e l'incanto del mare, le sue seduzioni e le sue mitologie, inesauribile fonte di ispirazione. Accogliendo da oggi a domenica un bel numero di autori, sia dalla Slovenia che dall'Italia, e diversi della Comunità nazionale italiana, che in vari luoghi della città - "gemma del mare", come la definì Carducci - leggeranno i loro versi e si disporranno a un confronto con il pubblico in una serie di eventi tutti all'aperto e con prenotazione obbligatoria. Il via, intanto, è stato dato dalle premiazioni del concorso internazionale di poesia abbinato al festival, una festosa matinée che si è svolta al Centro culturale e pastorale Georgios. Il bando, rimasto aperto fra aprile e giugno, ha visto una discreta adesione, con oltre una trentina di partecipanti e una buona presenza da parte delle scuole. Nella sezione adulti vincitore del primo premio è risultato il piranese Marino Maurel, mentre tra i più piccoli hanno particolarmente ben figurato gli alunni di un istituto con lingua d'insegnamento slovena, la scuola elementare di Monte di Capodistria, che cimentandosi con l'italiano si sono portati via ben tre riconscimenti.
Soddisfatta dunque la giuria, di cui si fa portavoce il direttore artistico, Enzo Santese. "Per essere la prima edizione siamo soddisfatti, contiamo in uno sviluppo ulteriore nelle prossime edizioni. Alla prima battuta c'è sempre un po' di reticenza. Quanto al valore delle poesie presentate, è globalmente discreto. Ovviamente c'è una variabilità verso l'alto e verso il basso, ma a noi interessa nella fattispecie che attorno al territorio della poesia si aggreghino quante più persone possibile, non solo i veri appassionati ma anche coloro che scoprono questa forma creativa come pretesto per entrare in relazione con gli altri. La poesia abbatte muri e crea ponti, ciò che d'altro canto rientra nel festival della poesia del mare. Il mare ha orizzonti ampi, non vi sono muri né montagne che chiudono. Quindi anche dal punto di vista simbologico è una cosa estremamente educativa per i ragazzi che partecipano all'evento".
Se la domanda fosse: Riusciamo ancora ad essere poetici in questo 2020 così duramente segnato dalla pandemia? Ebbene la risposta che arriva da Pirano è sicuramente sì. (ornella rossetto)

Uno scatto del festival, foto di Gianni Katonar
Uno scatto del festival, foto di Gianni Katonar