Inaugurata a Lubiana, transitata quindi da Gorizia e Nova Gorica, fa infine scalo a Trieste la rassegna promossa insieme a vari partner sloveni e internazionali dall'associazione culturale goriziana Kinoatelje "Oriente - Occidente", un progetto pluriennale collegato all'appuntamento della capitale europea della cultura 2025.

Il primo ciclo di eventi è dedicato ai drammatici avvenimenti accaduti nel decennio 1945 - 1954 sul confine italo-sloveno, attraverso la presentazione di film, documentari e cinegiornali dell'epoca. Pellicole imperniate sulla questione di Trieste e il confine orientale, che Italia e Jugoslavia hanno raccontato in quegli anni in una produzione parallela, dove gli stessi fatti storici, però, sono spesso narrati in modi completamente diversi. È quella che è stata definita "la battaglia cinematografica per l'Adriatico", al centro, anche, di una conversazione in programma domani al Cinema Ariston, sede delle due giornate triestine che concludono la manifestazione.

Oggi intanto si comincia con una passeggiata cinematografica nella Trieste "città di spie", set per innumerevoli film internazionali. Mentre in serata verraà proposto il cult movie "Il terzo uomo", film del 1949 di Carol Reed interpretato da Alida Valli e Orson Welles, che girato nella Vienna quadripartita di allora, a giudizio della critica "rappresenta meglio di qualunque altra opera il clima di guerra fredda e di violenze segrete che attanagliava le aree disputate tra Oriente e Occidente".